Il Consiglio superiore della magistratura, l’organo di autogoverno delle toghe, svolta a destra. A spoglio ancora in corso, il ribaltone elettorale non appare meno sorprendente e travolgente di quello politico del 4 marzo. In Cassazione, dove si conquistano i due seggi più prestigiosi e autorevoli, sconfitte le correnti di centro (Unicost) e sinistra (Magistratura democratica e Movimento per la giustizia). Dilaga Piercamillo Davigo, ex pm di Mani Pulite. Partito come outsider a capo della corrente, Autonomia e Indipendenza, che ha fondato in polemica con la degenerazione delle altre, ha ottenuto 2522 voti, primo degli eletti. Il secondo seggio va a Loredana Micciché di Magistratura Indipendente, corrente tradizionalmente più conservatrice, con 1761 preferenze. Restano fuori i candidati di Unicost Carmelo Celentano (1714 voti) e di Magistratura democratica Rita Sanlorenzo, ferma a 1528 preferenze.