L’Unione Nazionale Consumatori ha condotto uno studio stilando la classifica completa delle città con i maggiori rincari per quanto riguarda i servizi di alloggio e di ristorazione, elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di giugno. Dall’analisi stilata, confrontando i dati 2021 – 2022, risulta un record irraggiungibile per Milano, ma due città toscane completano il podio dei rincari, ponendo all’avanguardia la nostra regione, che pur dovrebbe vivere di turismo.
I Servizi di alloggio, ossia alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù a giugno costano in media nazionale il 18% in più rispetto allo scorso anno. Una stangata non indifferente ma che diventa astronomica in alcune città.
A guidare la classifica della città con i maggiori rialzi nel settore alberghiero è Milano, con un balzo astronomico del 71,4% rispetto a giugno 2021, complice il successo del Salone del mobile. Al secondo posto Firenze, con un incremento annuo del 35,7%. Medaglia di bronzo a Siena con +30,4%. Appena giù dal podio Varese, +27,7% che sfrutta la vicinanza con Milano, così come Como, in settima posizione con +24%. In quinta posizione Palermo con +25,8%, poi Pisa (+24,8%). Seguono Parma e Viterbo (entrambe +24%). Chiude la top ten Napoli, +23,8%.
Sull’altro versante della graduatoria, 3 città sono in deflazione: Trapani (-3,5%), Novara (-0,9%), Caltanissetta (-0,8%).
Ma anche se si considerano i rialzi nel breve periodo la musica non cambia. A partire da maggio 2022, in appena un mese a Milano gli alberghi decollano del 36,8%, Firenze +21,9%, Varese al 3° posto con +20,5%. A Torino, invece, essendo esplosi a maggio per via dell’Eurovision Song Contest, a giugno precipitano del 22,5%.