Bekaert: al Mise non ci hanno dato il tempo di spiegare i dettagli del piano

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Niente di fatto ancora una volta al tavolo del Mise fra azienda e sindacati, al quale era presente anche il Governatore Rossi. L’azienda protesta: «Durante l’incontro di oggi al Mise non è stata data all”azienda la possibilità di spiegare i dettagli del piano, tuttavia il management aziendale si è reso disponibile ed auspica la ripresa del dialogo in tempi brevi».
Così, in una nota, dove si fa riferimento a un «necessario dialogo costruttivo», l’azienda Bekaert riferisce dell’incontro odierno al ministero, a Roma, dove una delegazione del Gruppo Bekaert ha nuovamente incontrato i rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali nazionali e regionali, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, per verificare l’esistenza delle condizioni per un’intesa.
«I responsabili di Bekaert – ricostruisce la nota dell’azienda – prima dell’incontro, lo scorso venerdì, hanno inviato una proposta di ampio piano sociale teso ad attenuare l’impatto della cessazione delle attività produttive sui dipendenti interessati. Il piano prevede una pluralità di strumenti e attività finalizzati al ricollocamento dei lavoratori e alla reindustrializzazione del sito e vede la partecipazione attiva, nel rispetto delle reciproche competenze, di tutti i soggetti coinvolti (Azienda, Istituzioni, Sindacati e Dipendenti). Il piano è accompagnato anche da misure di incentivazione all’esodo. Inoltre la società si è resa disponibile, nell’ambito di un accordo con i sindacati, a mantenere in funzione il sito e a proseguire le attività anche nella seconda metà dell’anno fino al mese di dicembre. Tuttavia, durante l’incontro di oggi, non è stata data all”azienda la possibilità di spiegare i dettagli del piano, quindi il management aziendale si è reso disponibile ed auspica la ripresa del dialogo in tempi brevi.

Diverso il commento dei sindacati: «Se l’azienda non fa uno sforzo sui tempi è davvero impossibile trovare un accordo, anche per noi che vorremmo iniziare ad entrare nel merito della trattativa. Se rimane la pregiudiziale della chiusura al 4 settembre davvero è impossibile trattare». L’azienda, spiega il sindacato, ha presentato il documento atteso, ma resta ferma alla data del 4 settembre, entro la quale chiede di trovare l’accordo, proponendo solo altri 30 giorni di tempo per chiudere tutta la procedura (si arriverebbe così a inizio febbraio). Un orizzonte di tempo che secondo la Fim Toscana non può bastare a trovare un compratore e mettere in piedi un credibile progetto di reindustrializzazione dell’area, che per il sindacato resta l’unico obiettivo perseguibile.
Abbiamo ribadito – aggiunge Beccastrini Fim Cisl- la nostra richiesta di sospendere la procedura per poter trattare. Per noi è una pregiudiziale imprescindibile». Intanto l’1 agosto nuova assemblea in fabbrica per riferire ai lavoratori e decidere la strada da prendere.

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