Legge Basaglia: da 40 anni chiusi i manicomi, ma restano ancora molti problemi

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Compie 40 anni la legge 180 del 13 maggio 1978, quella che abolì i manicomi, il cui padre, lo psichiatra Franco Basaglia, diede vita al Movimento per il superamento degli istituti psichiatrici. Da allora è cambiato il volto della malattia psichiatrica nel nostro Paese, ma restano tuttavia molte le criticità da affrontare, a partire da un sistema di assistenza per il quale i finanziamenti sono ancora insufficienti.

Prima della 180 era vigente la legge 36 del 1904, per la quale venivano internate nei manicomi le persone affette per qualunque causa da alienazione mentale. Dopo un periodo di osservazione, i pazienti potevano essere ricoverati definitivamente, perdevano i diritti civili ed erano iscritti nel casellario penale. Nei fatti, afferma Cozza, “i manicomi svolgevano un ruolo di controllo sociale dei supposti ‘devianti’, dove si ritrovava chi era ai margini della società, dai malati di mente ai piccoli delinquenti alle prostitute, e dove si praticavano elettroshock e contenzioni.

La situazione attuale è infatti, denuncia Cozza “a macchia di leopardo con grandi differenze regionali. Uno dei problemi resta la carenza di personale: quello dei Dsm è di 29.260 unità, sotto lo standard di 1/1500 abitanti indicato dal Progetto obiettivo salute mentale 1998-2000, secondo il quale gli operatori dipendenti dovrebbero essere circa 40mila. Inoltre i fondi sono insufficienti”.

Un dato allarmante riguarda anche l’assistenza ai più giovani: “In Italia ci sono solo 325 posti letto di neuropsichiatria infantile”, afferma Antonella Costantino, presidente della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia). Risultato: “Solo un terzo dei ragazzini che hanno bisogno di un ricovero in neuropsichiatria infantile per un disturbo psichiatrico acuto – rileva – riescono ad essere ricoverati effettivamente in questo reparto”.

Resta il fatto che sicuramente è migliorata la situazione per gli affetti da malattie psichatriche, ma i molti casi nei quali cittadini rimangono vittime di queste persone, poco controllate, sono sicuramente una circostanza da considerare per trovare un’adeguata soluzione.

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