Fiorentina: il 3-0 al Sassuolo (Simeone, Veretout, Chiesa) vale il settimo posto. Pagelle

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C’è l’impressione che la Fiorentina abbia svoltato: prendendo la strada per un campionato diverso. Intendiamoci: nessuno si illude che sia diventata una squadra da primi posti, ma il tre a zero al Sassulo, che arriva dopo la buona partita di Roma con la Lazio, mostra una formazione compatta, motivata e, soprattutto, capace di andare in gol. Prima di tutto con Simeone, capace di sfruttare un lancio magnifico di Laurini. Che nonè, come dico spesso, Djalma Santos, ma si sta trasformando in un terzino molto efficace e bravo anche nel proporre l’azione, oltre che nei contrasti e nel controllo dell’avversario. Bracio Laurini. E bravo Simeone, autore della quinta segnatura stagionale (se continua così può arrivare ai 12 dell’anno scorso nel Genoa), quindi molto meno oggetto misterioso. Bravo nel raddoppio Veretout, in gol con un diagonale su assist al bacio di Thereau. Terzo gol, nella ripresa, di Chiesa (lanciato ancora da Thereau). Bene, no? Non solo perchè i viola agganciano il Milan là, al settimo posto, dove c’è anche il Bologna. Ma ripeto: l’impressione di vedere una squadra finalmente compatta e capace di giocare un buon calcio è piuttosto marcata. La prova del nove? Domenica a Napoli. Non che io m’illuda, a priori, di vedere una Fiorentina vincitrice al San Paolo. Però sembrano passati anni luce dal pareggio con la Spal. Invece è cosa di appena due settimane fa. Pioli pare aver cambiato la situazione. Mi auguro davvero di non sbagliare. Perchè èotremo cominciare a divertirci. Il Sassuolo? Onestamente poca cosa. Non sono più i tempi di Di Francesco. Nemmeno Berardi sembra più lo stesso. Però auguro a Beppe Iachini di risollevare la squadra. La curva Fiesole gli ha dedicato un bel coro: chi ha onorato la maglia viola resta nel cuore di Firenze.

La curva Fiesole: ha cantato per Narciso Parigi ma anche per il vecchio ex, Beppe Iachini

NARCISO – Striscione per Narciso Parigi, splendido novantenne, di Firenze vanto e gloria con il suo inno. La Fiesole non è pienissima. La Ferrovia appare semivuota. L’appeal della Fiorentina sta toccando il minimo storico: colpa della squadra, ma soprattutto della società. I Della Valle sono percepiti come molto lontani. C’è il sole, ma soffia un vento gelido e fastidioso. Pioli confema la formazione dell’Olimpico. Beppe Iachini torna a Firenze come allenatore del Sassuolo. Fiorentina subito sotto porta emiliana: anolo da sinistra di Biraghi, sprizzato da Benassi, Astori stoppa bene ma non riesce a girarla in porta. Poi alleggerimento Sassuolo, tiro da lontano sperando di trovare Sportiello fuori, palla sul fondo. Quindi passaggio di Benassi da destra e conclusione di Thereau senza problermi per Consigli. Si nota subito che non è il Sassuolo di Di Francesco, ma una squadra guardinga e contratta, magari pronta a in contropiede. Fiorentina autoritaria a metà campo, ma con qualche errore di troppo nell’impostazione. Indietro Pezzella si fa trovare un attimo impreparato, poi viene fuori con stile da vero fuoriclasse sudamericano. Sull’ennesimo calcio d’angolo (10′) Astori potrebbe metterla dentro di testa ma schiaccia male e viene anche colpito da un avversario nel momento della massima elevazione.

Chiesa e Pezzella esultano dopo una vittoria convincente

SIMEONE – Viola in avanti: al 16′ Simeone tira da fuori area, un difensore tocca con il braccio. L’arbitro lascia correre. Altro angolo: Thereau di testa: fuori di nuovo. Pioli s’improvvisa raccattapalle in un paio d’occasioni, quasi a voler spronare gli attaccanti viola. Infatti il problema è lì: la Fiorentina non sfonda. Arriva bene a tre quarti, anche perchè il Sassuolo si ammassa lì, davanti alla sua area. Il problema è far breccia. Chiesa (25′) da destra avanza, dribbla e serve Thereau che conclude male da centro area. Simeone dov’era? Lì vicino, ma nascosto da un difensore neroverde. Poi gran deviazione di Consigli (28′) su bella girata di testa di Chiesa su lancio millimetrico di Badelj. Non si sfonda, non si sfonda… L’area del Sassuolo diventa Fort Apache. Assediata. Ma le frecce viola non si rivelano mai invincibili. Fino al 32′: quando Laurini, da destra, pennella un cross quasi perfetto per Simeone che, di testa, la butta dentro con forza, quasi con rabbia. Nulla da fare per Consigli. E’ il quinto gol stagionale di Simeone. Che prende coraggio e comincia a smarcarsi, a farsi vedere, a essere utile anche alla squadra. Evvai!

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VERETOUT – Fiorentina in vantaggio. Faticosamente ma meritatamente. Però non può sedersi sul golletto. Al 34′ Politano spara da sinistra, Sportiello respinge con la suola del piede, pallone che ruota e finisce sul palo. Uff, è andata bene… Però occhio. Il pasticcio era stato di Pezzella con la complicità di Badelj. Pericolo serio. Con il rischio di dilapidare quel piccolo tesoretto di vantaggio. Ma è solo un momento. La Fiorentina ha imparato la lezioni: non si scompone e riparte. Al 42′ coglie il raddoppio. Thereau difende bene un pallone a destra e li fa attraversare l’area, dove arriva Veretout che colpisce sicuro: gol. Due a zero. Bravo Veretout: mi ricorda Vincenzo Guerini, mediano di 40 anni fa, ai tempi di Antognoni. Sfortunatissimo: smise di giocare per colpa di un incidente stradale con la Porsche. Veretout ha lo stesso fisico, ma anche la grinta e la precisione di Guerini. Il raddoppio fa tirare un sospiro di sollievo a Pioli. Il fischio del riposo trova la Fiorentina messa proprio bene.

Il passaggio di Thereau che Veretout metterà dentro per il 2-0

BERARDI – In avvio di ripresa, la Fiorentina gioca con il freno un po’ tirato. Il Sassuolo prova a venire fuori, ma i limiti sono evidenti. Berardi sembra un gioiellino opacizzato. Qualche problema fisico del passato e, soprattutto, la permanenza al Sassuolo, sembrano averlo danneggiato. Non vale, oggi, i 50 milioni che Squinzi, ex presidente di Confindustria, ha sempre pervicacemente chiesto e la partenza di un allenatore come Di Francesco ha fatto emergere tutti i limiti della squadra di provincia. Berardi sarebbe dovuto andar via, ma non alla Juve. Forse la stessa Fiorentina, o la Sampdoria, potevano essere approdi buoni per crescere e migliorare. Ma Squinzi ha preteso troppo e ora se lo ritrova lì, come un reduce da tempi gloriosi, nei quali il Sassuolo prendeva a schiaffi le grandi. Al quarto d’ora della ripresa, Berardi lascia malinconicamente il campo: entra Falcinelli. Il ritmo della partita è sceso. Il Sassuolo non ha qualità per imporre il gioco.

CHIESA – Al 15′ Fiorentina di nuovo vicinissima al gol: Pezzella per Thereau che tocca ma Consigli miracolosamente respinge. I viola cercano di chiudere definitivamente la partita. Berardi-Chiesa-Astori e pallone di pochissimo fuori. E’ il 19′. Ma il terzo gol si materializza abbastanza presto: Therau parte in contropiede, palla in diagonale per Chiesa che s’inserisce bene, entra in area da destra e con un diagonale infila Consigli. Quarto gol stagionale di Federico. Bene, molto bene. La curva Fiesole festeggia. Come? Con il solito coro: Della Valle vattene, oeo…Pioli fa finta di nulla e decide due cambi: fuori Laurini (fra gli applausi, meritati) per Vitor Hugo e Thereau per Babacar. Sfora il quarto gol, la Fiorentina. Ma va bene così. Si chiude la quindicesima giornata al settio posto, sulle note di Narciso Parigi, novantenne sempre verde.

Sandro Bennucci

 

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