Pd: il treno di Renzi arriva al capolinea, ma i sondaggi (di Swg) sono positivi. Il partito al 26,2%

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Il treno del Pd lo ha portato su e giù per l’Italia per 90 tappe, fino a ora. A Torino, di fatto, il convoglio ‘Destinazione Italia’ si scioglie. E’ vero che il leader dem non si ferma, con tappe domani a Aosta e Vercelli e, a metà della prossima settimana, in Sardegna e Sicilia. Ma saranno ‘tratte’ coperte, per ragioni tecniche, su strada.

Renzi pero’ si riserva il gran finale per domani, quando verrà calato il sipario sul treno nella tratta di rientro alla base (Firenze) con un bilancio esaustivo da parte del segretario. «Faremo un film e un libro incredibili -anticipa-. Io non ho fatto un comizio, ho solo ascoltato e preso appunti. Ma abbiamo trovato una atmosfera incredibile, positiva, tra la gente».
Atmosfera che ha regalato un certo ottimismo alla pattuglia dem in viaggio, tanto da non essere colti di sorpresa dagli ultimi sondaggi, appena giunti al Nazareno, che riportano di nuovo il Pd in testa come primo partito.

Secondo Swg, il Pd e’ al 26.2% e M5s al 25,7%. Tra gli altri, la lista Mdp-SI-Possibile e’ al 4,9%, la Coalizione Pd al 32% e quella di centrodestra al 34%. Ancora focalizzato su ‘Destinazione Italia, il leader dem non ha voluto commentare il sondaggi. Solo con il suo staff si è abbandonato a qualche considerazione. «Con queste percentuali, nei collegi ne prendiamo 120/130, piu’ 80/90 nel maggioritario. Nessuno farà meglio. Non il M5s, che e’sovrastimato, mentre i collegi del centrodestra andranno divisi». Renzi non teme nemmeno la concorrenza di Mdp nei collegi rossi («mica li perdiamo tutti, a Firenze non perdo certo»).
Sull’esito del voto, quindi, i dem hanno pochi dubbi («Pd primo gruppo parlamentare, come ripete Renzi da settimane»).

E’ il resto del cammino che anche per il leader Pd resta in forse, con una legge elettorale lontana anni luce dal ‘suo’ Italicum: «Ci sara’ uno scenario da grande coalizione? Si vedrà. Certo, se il modello deve essere quello europeo, non si può certo fare con estremisti e populisti», e’ il senso del ragionamento che ha fatto Renzi a chi glielo ha chiesto.

Anche dalla campana del Pd dunque ci si predispone, dopo le elezioni, a un Governo Renzusconi, ma i sondaggi, soprattutto quelli di parte, spesso risultano distanti dalla realtà. Dopo cinque anni dunque ci si avvia forse verso un nuovo patto (post elettorale) del nazareno. Tutti lo smentiscono ma il sistema elettorale sembra portare a questi risultati, sempre che la Consulta, il 12 dicembre, dichiari la legittimità del Rosatellum 2.

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