Il Tar della Toscana ha dichiarato illegittima la decisione del Comune di Livorno di affidare il servizio di gestione dei rifiuti fino al 2030 in difformità con quanto deciso dall’Autorità di servizio Ato Toscana Costa. E quella delibera era il fondamento del piano di risanamento dell’Aamps, la municipalizzata schiacciata da debiti milionari ammessa al concordato preventivo voluto dal sindaco a Cinque stelle, Filippo Nogarin, e accordato dal Tribunale che ora rischia di saltare.
«Dal 2017 – spiega il direttore dell’Ato, Franco Borchi – con l’avvento della giunta Nogarin il comune di Livorno ha sempre manifestato un atteggiamento conflittuale nei confronti dell’Autorità servizio rifiuti, rivendicando la pretesa di gestire i rifiuti in maniera diversa da quella prescelta a larga maggioranza dall’assemblea dell’Ato. E lo ha fatto, precisa, senza mai uniformarsi a una sentenza del Tar del 2016 che attribuiva all’Autorità d’ambito e alla maggioranza dei comuni in essa rappresentati la competenza a decidere sulle forme di affidamento con l’obbligo degli altri Comuni di rispettare tali decisioni».
Con la sentenza di ieri, aggiunge Borchi, la gestione del servizio da parte di Aamps è quindi necessariamente
a tempo e cesserà quando l’Autorità d’Ambito avrà affidato il servizio, su tutto l’Ato, al gestore unico».
Nessuna reazione, per ora, da parte del sindaco di Livorno, Filippo Nogarin.