Barcellona: referendum Catalogna, pugno duro del premier spagnolo Rajoy

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Il premier spagnolo Rajoy ribadisce il suo no al referendum per l’indipendenza catalana. “Il referendum non può essere celebrato, non è mai stato legale o legittimo, ora è solo una chimera impossibile. Lo Stato ha agito e continuerà a farlo, ogni illegalità avrà la sua risposta. La disobbedienza alla legge è l’opposto della democrazia. Siete ancora in tempo – avverte – per evitare danni maggiori”.

A Barcellona, situazione sempre più incandescente dopo che ieri la Guardia Civil spagnola ha attuato un blitz nelle sedi del governo catalano arrestando 14 persone, 10 delle quali alti funzionari fra cui il braccio destro del vicepresidente Oriol Junqueras, Josep Maria Jovè. Secondo la Efe, che cita fonti dell’operazione, i detenuti al termine dell’operazione potrebbero essere 17. Fra gli ultimi arrestati, il direttore del dipartimento di attenzione ai cittadini del governo Jordi Graell e il presidente del Centro delle telecomunicazioni Jordi Puignero. La mossa, che costituisce una svolta nella strategia di Madrid per impedire il referendum sull’indipendenza del 1 ottobre, ha provocato la protesta spontanea di migliaia di persone, che sono scese in piazza in difesa delle istituzioni catalane, bloccando alcune strade del centro di Barcellona.

Unità antisommossa della polizia hanno preso posizione davanti alla sede del partito indipendentista di sinistra Cup a Barcellona, riferisce El Periodico online, in attesa di un ordine giudiziario per entrare. Su twitter il partito antisistema ha reso noto di avere tolto dalla sede e “distribuito in tutto il paese” tutto il materiale elettorale per il referendum del primo ottobre, dichiarato “illegale” da Madrid.

Ci sono stati momenti di tensione e brevi tafferugli fra manifestanti indipendentisti e Guardia Civil spagnola davanti ad una sede del governo catalano mentre gli agenti scortavano uno dei dirigenti dell’amministrazione arrestati nel blitz di questa mattina. Non risulta ci siano stati feriti o persone arrestate. I manifestanti hanno cercato di bloccare il passaggio del convoglio.

Davanti alla sfida dell’indipendenza catalana, che non rispetta la legge, logicamente lo stato deve reagire ha detto il premier spagnolo Mariano Rajoy dopo il blitz. Nessuno stato al mondo può accettare quanto stanno facendo: erano avvertiti, ha aggiunto, sapevano che il referendum non si può fare perché contrario alla sovranità nazionale e al diritto di tutti gli spagnoli di decidere cosa vogliono per il loro Paese.

Il presidente Catalano Carles Puigdemont ha immediatamente convocato una riunione urgente del suo governo, e ha denunciato l’atteggiamento totalitario del governo spagnolo dopo il blitz contro il governo di Barcellona. «Il governo spagnolo ha superato la linea rossa» ha accusato Puigdemont.

 

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