Neymar al Psg: la Liga stoppa l’affarone da 562 milioni. Ma risolverà l’emiro del Qatar

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Lo strabiliante trasferimento di Neymar dal Barcellona al Paris Saint Germain ha fatto intervenire l’Uefa. Dopo lo stop al buon esito della trattativa stabilito dalla Liga spagnola. L’Uefa esaminerà i dettagli del possibile acquisto del brasiliano da parte della società francese per vedere se è conforme alle regole del fair play finanziario, ma ha anche ricordato che il club francese ha ancora tempo per riportare in equilibrio i conti. La Liga spagnola ha respinto il pagamento della clausola di rescissione del giocatore del Barcellona perché, a suo avviso, il Psg avrebbe violato le regole della Uefa e dell’Unione Europea. Ma è possibile che tutto si risolva con un intervento diretto dell’azionista di maggioranza del Paris Saint Germain, ossia l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani. Lui ha voluto Neymar, a quanto pare, anche come testimonial del Mondiale in Qatar. Se l’acquisto non pesa sul bilancio della società non verrebbe violato il fair play finanziario. Così si sussurra.

562 MILIONI – La clausola dell’attaccante ammonta a 222 milioni di euro, il che lo porta a diventare l’acquisto più costoso della storia del calcio. Ma il tutto è un affarone: 300 milioni l’ingaggio del giocatore (60 lordi l’anno per 5 anni) e 40 milioni al babbo manager. In tutto sono 562 milioni. Due persone oggi, 3 agosto, si sono recate presso la sede della Lega spagnola per depositare il denaro, ma il pagamento è stato respinto.

PORTAVOCE – Un portavoce dell’Uefa ha spiegato: «Come parte del continuo monitoraggio dei club sotto le regole del fair play finanziario, l’Uefa esaminerà i dettagli di questo acquisto in tempo utile per garantire che il Psg soddisfi i requisiti del ‘fair play finanziario. Il trasferimento di Neymar al Psg avrà un effetto sulle finanze del club per diversi anni, ma l’impatto di una simile operazione non può essere giudicata in anticipo, tanto più che il Psg potrebbe vendere diversi giocatori ad una prezzo significativo. Pertanto, faremo i calcoli solo alla fine e faremo in modo che rispettino le regole». Ma come detto, se qualcuno paga (ossia l’emiro Al Tani) ecco che il problema potrebbe non sussistere. Il fair play finanziario è uno strumento di controllo triennale introdotto nel 2011 dall’Uefa affinché i club non abbiano debiti in sospeso. In totale, nel periodo 2015-2018, i club non possono accumulare più di 30 milioni di euro di debiti. Se si accumulano più spese delle entrate, si può incorrere in sanzioni. Ma l’Emirato del Qatar non avrebbe problemi di fair play.

Paulo Soares

 

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