Cave marmo Apuane, Rossi: «I cavatori rispettino il piano della Regione Toscana»

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Dopo i ricorsi respinti dal Tar, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, su Facebook attacca: «Le cave delle Apuane ora devono rispettare le regole regionali che noi abbiamo voluto. È una vittoria per l’ambiente e per il lavoro». La dichiarazione arriva in un post in seguito alla pubblicazione della sentenza del Tar della Toscana per l’impugnazione, da parte dei cavatori, del piano paesaggistico.

«I ricorsi – spiega Rossi – sono respinti e il piano paesaggistico è legittimo nella disciplina dell’attività estrattiva. E’ legittimo il divieto di non cavare sopra i 1200 mt, l’obbligo della valutazione di compatibilità paesaggistica, l’obbligo dei piani di bacino, la previsione dell’obiettivo della filiera corta. Insomma è un piano che i cavatori devono rispettare».

Questi i punti più significativi della sentenza del Tar:

1) il piano regionale è legittimo perché risponde alle finalità previste dal decreto lgs n. 42/2004 di impedire o ridurre le
trasformazioni irreversibili dei tratti naturalistici delle montagne Apuane;

2) la previsione del piano di bacino è legittima perchè questo è configurato come strumento attuativo del piano paesaggistico per entrare nel dettaglio del singolo bacino estrattivo e definire con la maggior precisione possibile le quantità sostenibili, le localizzazioni delle nuove attività estrattive e gli interventi di riqualificazione paesaggistica, il tutto con una visione unitaria dell’intero bacino;

3) il piano non abroga l”attività estrattiva ma la disciplina in relazione al forte impatto che essa assume nei confronti dei beni paesaggistici;

4) è legittimo l”obiettivo di raggiungere nel 2020 almeno il 50% delle lavorazioni in “filiera corta”, perché questo risponde alla finalità del perseguimento dello sviluppo sostenibile;

5) è legittima la previsione della compatibilità paesaggistica degli interventi;

6) il divieto di attività estrattiva sopra i 1.200 metri, valevole anche per le cave sotterranee, risponde alla finalità
di tutelare un aspetto del paesaggio, e non rileva solo l’aspetto esteriore della montagna, ma anche l”integrità delle
sue falde acquifere e la stabilità dei versanti.

Gilda Giusti

 

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