Aferpi, legge Marzano verso la proroga

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Si lavora per garantire altri due anni di commissariamento per la ex Lucchini di Piombino: l’amministratore delegato di Cevital Said Benikene ha risposto alle sollecitazioni del ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, lasciando aperta la porta per la richiesta avanzata dal Governo 15 giorni fa, con una lettera ufficiale in cui si denunciavano le inadempienze di Aferpi, la holding che ha rilevato gli asset toscani dall’amministrazione straordinaria.
La posizione espressa nella replica del gruppo guidato da Issad Rebrab, scrive Il Sole 24 Ore oggi in edicola, non si discosta molto da quella assunta in questi ultimi mesi durante i numerosi tavoli di confronto tra Cevital con il Mise. Il gruppo dichiara di avere investito fino a oggi 100 milioni di euro in mezzi propri, riconoscendo di essere in difficoltà sul piano finanziario; l’azienda sostiene di non essere stata sostenuta dal sistema creditizio italiano e afferma di avere avviato «negoziazioni» che permetteranno di reperire le risorse patrimoniali e finanziarie per garantire la ripresa produttiva dell’impianto (al momento è attivo solo il treno rotaie su un totale di tre laminatoi, con un orizzonte temporale breve) e per realizzare il piano industriale.
Il prolungamento della vigilanza è giudicato necessario dagli addetti ai lavori per uscire dall’impasse della gestione algerina. Le alternative ad Aferpi, al momento, non esistono e vanno costruite. Da questo punto di vista il verdetto sulla cessione degli asset di Ilva, atteso per fine mese sta assumendo giorno dopo giorno l’aspetto di un passaggio cruciale: solo una volta risolto il dossier di Taranto (a prescindere dal risultato) sarà possibile ragionare su Piombino. La discussione è aperta con potenziali partner: tra questi anche Jindal, che due anni fa escludeva il ripristino dell’area a caldo.
Intanto, il commissario Piero Nardi ha raggiunto un primo risultato sul fronte della definizione del riparto parziale dei crediti della ex Lucchini. La proposta è stata approvata dal presidente del comitato di sorveglianza, Corrado Calabrò: si tratta di circa 29 milioni di euro, relativi al 100% dei crediti ammessi con privilegio, che riguardano in gran parte i dipendenti (tfr, ferie e altro), professionisti e consulenti, imprese artigiane o cooperative di produzione e lavoro , imprese fornitrici di lavoro temporaneo (Manpower, Umana, Randstad Italia, Gi Group).

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