Una carovana di quasi 500 migranti è partita oggi da Tapachula, nel sud-est del Messico, con l’obiettivo di raggiungere gli Stati Uniti, non avendo potuto regolarizzare il proprio status migratorio alla frontiera con il Guatemala. Il gruppo, bloccato da diversi giorni a Tapachula, è composto principalmente da persone provenienti da Venezuela, Colombia, Honduras, El Salvador ed Ecuador, riferisce l’agenzia Efe.
La carovana, formata da intere famiglie con bambini e da uomini soli, ha superato il primo posto di blocco migratorio di Viva Mexico, a circa sei chilometri a nord di Tapachula, attraversandolo senza incidenti. Ora, il gruppo prevede di percorrere circa 300 chilometri che separano Tapachula da San Pedro Tapanatepec, in Oaxaca, dove chiederanno un documento di transito per potersi muovere legalmente attraverso il territorio messicano.
Le carovane di migranti in Messico riflettono un flusso migratorio record verso gli Stati Uniti, la cui Customs and Border Protection (Cbp) ha finora intercettato piu’ di 1,7 milioni di persone nell’anno fiscale 2022, iniziato lo scorso ottobre.
Ma gli Stati Uniti hanno posto un blocco assoluto all’immigrazione, con respingimenti e blocchi in quantità, anche con la forza. L’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden ha infatti ripristinato, nel dicembre 2021, il controverso programma sull’immigrazione chiamato Migrant Protection Protocols, e noto come “Remain in Mexico”, introdotto durante la presidenza di Donald Trump.
Il programma, adottato nel 2019, prevede che i migranti che tentano di raggiungere gli Stati Uniti attraverso il Messico vengano rimandati in territorio messicano in attesa della decisione delle autorità americane sul loro eventuale ingresso e soggiorno legale nel paese. Finora, nei due anni di presidenza Biden, sono stati respinti oltre 2 milioni di migranti. Ma le Ong e le Organizzazioni umanitarie e internazionali tacciono.
