Berlusconi parla in presenza dopo tre anni: attacca Putin e critica Draghi

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ROMA – Attacca Putin e critica Draghi, Silvio Berlusconim, tornato a parlare, in presenza, dopo tre anni. "Sono qui per ragionare insieme sul nostro futuro, sul futuro del Paese, il Paese che amiamo", al quale il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si presenta con la nuova compagna, Marta Fascina. É un lungo discorso, 19 cartelle per 45 minuti circa, tagliato qua e là per non dilungarsi troppo quello fatto alla convention nazionale del partito. Un discorso che si associa idealmente a quello che pronunciato 28 anni fa per annunciare la discesa in campo in politica contro "la presa del potere da parte della sinistra comunista". Anche stavolta, come allora, il tutto é accompagnato dalle note di "Forza Italia" e ‘Azzurra libertà’.

Si schiera per il cessate il fuoco in Ucraina e non risparmia critiche al governo di Mario Draghi, invitato a tenere più in considerazione il rispetto della dialettica parlamentare e le istanze dei partiti, ma a cui ribadisce la sua lealtà e quella del suo partito. Poi bacchetta e prende le distanze da Putin, nominato per la prima volta per nome, conosciuto venti anni fa che gli era "parso un uomo di gran buon senso, di democrazia e di pace. Peccato davvero per quello che è successo". I complimenti invece il leader azzurro li rivolge al suo "numero due", Antonio Tajani, per l’impegno e la generosità con cui svolge il suo ruolo di coordinatore di Forza Italia e "la giustezza assoluta delle sue dichiarazioni", tanto che "in 28 anni non ho mai letto una dichiarazione sulle agenzie di stampa con un senso di sbaglio nelle sue parole". Nessun passo indietro sulla identità del partito che, ribadisce tra gli applausi il Cavaliere, non sosterrà "provvedimenti che negano i nostri principi" e non consentirà "mai a nessun governo di mettere le mani nelle tasche degli italiani, di colpire la casa, che per noi è sacra".

Forza Italia e Berlusconi scendono di nuovo in campo ponendosi come alternativa "alla sinistra e distinto dalla destra, con cui siamo e saremo alleati. Il nostro centro é quello del Ppe, il più importante partito nel Parlamento Europeo". Proprio al segretario generale del Partito Popolare Europeo, Antonio López, intervenuto precedentemente alla convention, rivolge il suo grazie e la sua ammirazione, perché il "Ppe é la forza politica che ha i principi e i valori giusti per il futuro dell’Europa". Si rivolge con fiducia ed entusiasmo, ricambiato da fragorosi applausi e cori, agli oltre duemila "cavalieri della libertà" e "costruttori di futuro" arrivati da tutta Italia all’hotel Parco dei Principi a Roma per la due giorni azzurra. Guarda al futuro, nonostante le 85 primavere, Berlusconi, per sé e per il partito, "perché noi siamo in politica per questo. Per costruire il nostro futuro".

Sandro Bennucci

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