Pozzallo, migranti: sindaco difende Lamorgese e attacca duramente l’Ue. Ignora l’Italia e vezzeggia la Bielorussia

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Tira un sospiro di sollievo il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. Le operazioni di soccorso dei 398 migranti messi in salvo ieri notte, dopo che il vecchio peschereccio su cui viaggiavano si era incagliato tra gli scogli all’imboccatura del porto, sono andate avanti per tutta la notte, mentre un forte vento sferzava la banchina, e si sono concluse senza intoppi. Una straordinaria macchina dell’accoglienza, ripete adesso il primo cittadino, che su quel molo è rimasto per ore insieme al prefetto Giuseppe Ranieri, ai vertici delle forze dell’ordine e dell’Azienda
sanitaria provinciale, ai volontari della Protezione civile e della Croce rossa, alle autorità sanitarie.

«C’è una grande sinergia – dice all’Adnkronos -, in pochi minuti, scattata l’emergenza, è stata attivata la macchina. Fortunatamente è andato tutto bene. Sono in discrete condizioni, erano infreddoliti e qualcuno presentava i primi
sintomi dell’ipotermia, ma per nessuno è stato necessario il ricovero in ospedale».
Nel day after dell’emergenza il primo cittadino, da sempre in prima linea sul fronte dell’accoglienza, riflette. «Il fenomeno migratorio va governato, non si può cancellare con un colpo di spugna o risolvere con la solita propaganda. La responsabile del Viminale, Luciana Lamorgese, sta facendo un gran lavoro».

Nei giorni in cui tv e giornali dedicano ampio spazio allo scontro tra la Polonia e la Bielorussia il sindaco di frontiera
si dice amareggiato. «Sono dispiaciuto nel leggere la grande attenzione che si riserva a questa crisi e considerare, al tempo stesso, come la stessa sensibilità non venga attribuita alle migrazioni nel Mediterraneo, che sono di gran lunga le più corpose e le più pericolose». Insomma, migranti di serie A e di serie B. I quasi 400 che ieri notte hanno raggiunto in autonomia il porto di Pozzallo, in autunno inoltrato e con condizioni meteo decisamente proibitive,
fanno luce su un dato di fatto. «I flussi migratori non sono un evento che si può confinare solo alla stagione estiva – spiega il sindaco -, ma un fenomeno che si sta piano piano aggravando e accentuando e che richiede risposte subito.
Insomma, I leader degli Stati membro dell’Ue devono sedersi attorno a un tavolo. «Ormai è inevitabile – avverte – e
va messa in campo una flotta europea nel Mediterraneo, dove a migliaia muoiono o sono lasciati nelle mani dei trafficanti di esseri umani. Che in quel mare non ci sia un controllo da parte della civilissima Europa è inaccettabile. L’Italia da sola non può farcela davanti a un fenomeno di queste dimensioni, è arrivata l’ora che si concretizzi un’operazione di frontiera marittima europea. In caso contrario – conclude il sindaco – andremo incontro a
momenti difficili e complicati».

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