Banchi a rotelle: non erano infiammabili, ma ritirati perché non rispettavano norme antincendio

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Da ambienti governativi viene la precisazione sui banchi a rotelle ritirati perché irregolari. Il fatto che ci sia stato un ritiro di una discreta quantità di banchi è reale. La nota della struttura commissariale spiega: «A seguito di specifiche analisi merceologiche gli arredi hanno evidenziato la non conformità alle normative in materia di sicurezza antincendio, impedendone l’uso ed imponendone il ritiro dagli istituti ove erano stati distribuiti al fine di eliminare i possibili rischi in caso di incendio».

Le sedute monoposto – prodotte dall’azienda portoghese Nautilus che aveva partecipato al bando per la produzione di sedute destinate alle scuole durante la fase intermedia di questa lunga pandemia – sono state ritirate per motivi tecnici che afferiscono alle norme anti-incendio. Secondo i regolamenti (validi non solo per il distanziamento sociale all’interno delle aule), le dimensioni non dovevano superare una lunghezza di 60 centimetri. Invece, l’azienda portoghese ha consegnato prodotti della lunghezza di 74 centimetri. Ed è qui che entrano in ballo le norme anti-incendio: banchi troppo grandi, oltre a “riempire” le aule oltremodo, non consentono la creazione di corridoi per procedere con la “fuga di emergenza” in caso di incendio. Quindi i banchi sono stati ritirati per questo (un motivo comunque grave, visto che sono stati spesi soldi pubblici), non perché fossero infiammabili, come interpretato in un primo momento.

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