Polizia: Nannini si scusa, ma non fa marcia indietro, «sono stata travisata»

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«Mi scuso, mi dispiace veramente che sia stato travisato». Lo ha detto Gianna Nannini, ospite a ‘Domenica In’, tornando sulla polemica del suo nuovo video in cui alcuni poliziotti sono raffigurati come maiali. «Sono meravigliata – ha aggiunto la cantante – che un video uscito un mese e mezzo fa abbia creato adesso questo putiferio, non ci posso credere. Né io né il regista Luca Lumaca avevamo intenzione di offendere le forze dell’ordine e le divise che rappresentano».
Il video, ha osservato Nannini, «non si può fermare ad alcuni frame, va visto nel suo insieme, è un video che condanna la violenza, gli abusi di potere, di tutti i tipi». Quindi la cantante ha precisato:
«Devo essere molto chiara su una cosa: nessuno ha disegnato uniformi della polizia italiana, le uniformi sono state disegnate su scene reali, dove ci sono riferimenti ad ‘Arancia meccanica’, alla ‘Fattoria degli animali’ di Orwell, a delle cose già uscite. L’allegoria del maiale esiste già e fa parte della cultura del ‘900. Non ‘ho inventata io o Luca Lumaca, è una caricatura che esiste da sempre.
In video parla d’amore – ha spiegato ancora – vuole combattere gli abusi di potere l’inquinamento. Io mi sono sempre schierata contro le prevaricazioni, sono andata di persona in Iraq, canto canzoni che parlano d’amore ma questo amore ce lo ammazzano. Nessuno vuole offendere, nessuno, che si sappia». Quindi dietro lo schermo del politicamente corretto e dell’ideologia di sinistra e pacifista si può offendere e mettere alla berlina un’intera categoria di servitori dello Stato, secondo la cantante.
Quindi ha concluso: «Io ho degli amici che fanno questo lavoro e rischiano tutti i giorni e gli voglio bene. Nessuno voleva parlare male della polizia. Sono alcuni casi che esistono, come abbiamo visto in America. ma la divisa non appartiene a una bandiera. Consiglio di vedere il video interamente».

Io ho visto il video intero, ho capito perfettamente che alcune scene si riferivano agli episodi accaduti negli Usa, ma il gruppo di poliziotti in divisa da ordine pubblico, raffigurati col volto di maiali, indissa un’uniforme molto simile a quella dei reparti mobili in Italia, checchè ne dica la cantante schierata. Hanno perfettamente ragione i sindacati di polizia, con la scusa dell’arte non si possono offendere impunemente categorie di lavoratori che difendono la nostra libertà. Più che scusarsi la Nannini dovrebbe ritirare la clip e versare un congruo risarcimento volontario a favore degli orfani dei poliziotti caduti in servizio.

La richiesta, di modificare la clip è stata avanzata da sindacati di Polizia. «Sono certamente apprezzabili le scusa che Gianna Nannini ha espresso nei confronti delle donne e degli uomini della Polizia di Stato ed è importante ci sia stato questo chiarimento. L’artista dice che nessuno ha disegnato uniformi della Polizia di Stato italiana e che nessuno dell’intero entourage, dai disegnatori fino alla cantante stessa, avesse l’intenzione minima di offendere le forze dell’ordine e la divisa che indossano.  Concetti ai quali crediamo ma auspichiamo che dalle parole si passi ai fatti e che il video venga modificato. Le intenzioni di amore che la cantante ha sottolineato nell’intervista, evidentemente non corrispondono propriamente alle chiare immagini che scorrono in una parte del video e che lasciano ben pochi spazi interpretativi. Se unanimemente è stata data una determinata interpretazione al video significa che non trasmette correttamente ciò che voleva comunicare, si abbia perciò la coerenza di cambiarlo». Così Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia, commenta le parole di scuse di Gianna Nannini.

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