La Galleria dell’Accademia di Firenze apre nuovamente al pubblico le sale al piano terra dedicate alla pittura del Duecento e Trecento, sempre nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, dovute all’emergenza Covid-19. I visitatori potranno tornare ad ammirare, da vicino, nella sala di destra, i capolavori di Giotto e della sua scuola mentre, in quella disinistra, le opere di Giovanni da Milano e dei fratelli Orcagna.
Tra idipinti di questi grandi maestri toscani, qui conservati, troviamo un prezioso frammento di affresco di Giotto raffigurante una testa di pastore e armenti, accompagnato da preziose opere dei suoi diretti seguaci, come le numerose formelle polilobate di Taddeo Gaddi, raffiguranti storie di Cristo e di San Francesco, provenienti dalla sagrestia della Basilica di Santa Croce di Firenze, oppure la grande croce dipinta di Bernardo Daddi.
Nell’altra sala sono esposti altrettanti capolavori di cui ricordiamo la splendida Deposizione di Giovanni da Milano, datata 1365, e la monumentale Incoronazione della Vergine di Jacopo di Cione, fratello di Nardo e Andrea Orcagna, nota coma la Pala della Zecca, così denominata per essere stata commissionata dalla zecca fiorentina, intorno al 1373 circa. In questa sezione della Galleria dell’Accademia, si trova anche il trittico della Pentecoste, realizzata da Andrea Orcagna, opera tra le più rappresentative della straordinaria collezione di fondi oro del museo, che è stata soggetto di un importante restauro terminato proprio l’anno scorso.