Rapito a Genova, liberato più di 30 giorni dopo alla periferia di Milano, prigioniero delle Brigate Rosse – e da loro a ‘processato’ – che avevano chiesto in cambio della sua liberazione il rilascio di otto terroristi della ‘XXII Ottobre’. La fotografia più conosciuta di quei giorni ritrae il magistrato genovese Mario Sossi, scomparso oggi a Genova all’età di 87 anni, prigioniero delle Br, con un livido sotto l’occhio che si era procurato – come spiegò in un’intervista televisiva a Giovanni Minoli – in un incidente durante le fasi del rapimento sull’auto sulla quale era stato caricato dai terroristi, incappucciato e gettato sul mezzo proprio sotto casa. Sossi all’epoca aveva 42 anni. Entrato in magistratura nel 1957 era stato il pubblico ministero nel processo proprio al Gruppo XII Ottobre, che aveva tra i suoi esponenti Mario Rossi, Augusto Viel, Rinaldo Fiorani, Giuseppe Battaglia, Adolfo Sanguineti, Gino Piccardo, Diego Vandelli, Aldo De Sciciolo e Cesare Maino.
Alla richiesta di liberare gli 8 in cambio della libertà di Sossi la Corte d’assise d’appello di Genova il 20 maggio 1974revole alla libertà provvisil pm oria, fu rimesso in libertà a Milano il 22 maggio 1974. Francesco Coco, che allora diede parere favoera procuratore della Repubblica di Genova,si oppose alla firma dell’ordine di scarcerazione come da negoziato con le Br, venne ucciso due anni dopo dalle Br insieme a due uomini della scorta a Genova in salita Santa Brigida. Sossi, originario di Imperia, si è spento oggi nel capoluogo ligure. Vedovo, padre di 2 figlie, era andato in pensione nel 2006 e un paio di anni dopo si era candidato in consiglio Comunale per Alleanza Nazionale, ma non era stato eletto. Le esequie si terranno lunedì mattina alle 9 nella parrocchia di Nostra Signora del Rosario a Genova
