Fiorentina: vittoria al Franchi (2-1 alla Samp) dopo 9 mesi. Gol di Pezzella e Chiesa. Grande Ribery. Pagelle

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Salutiamo l’evento con il cuore in gola, come in sala parto: in effetti, dopo nove mesi, la Fiorentina ha vinto la prima partita del 2019 al Franchi. Un parto tribolato. Ma che fa tirare un gran sospiro di sollievo al «padre» in attesa, Montella: anche per lui sono i primi tre punti da quando, in aprile, è tornato sulla panchina viola. Per la statistica, il successo contro la Samp è arrivato dopo un digiuno casalingo che durava dal 16 dicembre 2018. I viola superarono l’Empoli. E si fermarono. In trasferta vinsero anche a Ferrara contro la Spal (17 febbraio). Poi lo stop da incubo. Rotto stasera, 25 settembre, dai gol di Pezzella e di Chiesa, ma soprattutto dagli straordinari 73 minuti giocati da un campione del calibro di Franck Ribery. Suo l’assist magico per il primo gol di Pezzella, capace di svettare di testa nell’area doriana. Sua anche l’azione capace di provocare il primo giallo a Murillo, poi espulso per un altro fallaccio. Firmati da Franck anche pezzi di autentica bravura, gli stessi che hanno deliziato, per 12 anni, la platea del Bayern di Monaco. Ribery è un campione autentico: a disposizione della squadra. Quando Montella lo ha sostituito con Sottil, lui non è apparso contentissimo di andare a sedersi. Chapeau a lui come trascinatore di una Fiorentina in affanno per quasi mezz’ora. Sampdoria padrona del centrocampo e pressante in modo da far paura. Poi il lavoro ai fianchi doriani di Ribery e l’incessante movimento di Castrovilli hanno fiaccato la squadra di Di Francesco, che ora piomba in fondo alla classifica, superato da una Fiorentina che si accomoda, un po’ più su, a quota 5. Buona la difesa: con Pezzella capace di prendersi il lusso di andare anche a far gol.Centrocampo ancora da registrare, dove Badelj non mi convince ancora. Chiesa? Finalmente una bella serata: coronata da una gran corsa liberatoria dopo il gol, che finirà nela sua casella dopo quello tolto dalla Leg (autogol di Palomino) a Parma con l’Ataanta. Chiesa impaurito e pasticcione fino a inizio secondo tempo, poi esploso con classe purissima: prima siglando con una vera prodezza il gol del raddoppio, poi con giocate di livello, fino all’ultima (44′ della ripresa) quando ha rotto l’assedio doriano offrendo il pallone del terzo gol a Sottil, contrastato dall’uscita di Audero. Che gli ha toccato o no la caviglia? Secondo me sì. L’arbitro Doveri prima ha concesso il rigore. Tprnando però sui suoi passi quando il Var lo ha chiamato al monitor. Niente penalty e giallo per Sottil. Fiorentina a denti stretti negli istanti finali e nel recupero. Stavolta senza mollare e, soprattutto, senza sbagliare. Con Montella pronto ad andare in pellegrinaggio. Questa vittoria, la prima dal ritorno in viola, lo farà dormire più sereno stanotte. Dopo aver visto tanti fantasmi. Ma non deve sognare troppo: domenica lo aspetta il Milan, a San Siro, contro Giampaolo, altro allenatore traballante.

MONTELLA – Oltre trentatremila spettatori. Si comincia con un cartello che spunta dalla curva Fiesole: «Montella, ti vogliamo bene anche se si vince». Intanto la formazione non cambia, nonostante voci di staffetta Chiesa-Ribery per far posto a Vlahovic. Si smentisce anche Di Francesco che schiera la Samp senza Quagliarella. Pronti via e brivido sotto la porta viola: Caprari (1′) costringe Dragowski a una respinta volante. Blucerchiati aggressivi e padroni del centrocampo, con la Fiorentina un po’ rattrappita. Al 5′ , dopo un tentativo di alleggerire la pressione, Pezzella, ultimo uomo, deve liberarsi del pallone con un colpo di nuca, evitando che Gabbiadini lo aggirasse scappando via. Primo vero spunto pericoloso della Fiorentina al 7′: Lirola la mette in area per Ribery che non ci arriva per poco. Di Francesco tiene alta la squadra, che continua a essere padrona da metà campo fino alla tre quarti viola. Ekdal, De Paoli, Vieira e Murru fanno valere tecnica e stazza fisica. Sembra di essere in montagna con la neve: ogni varco è chiuso. Sostengo ancora la mia tesi: alla Fiorentina, senza una vera punta, per esempio Vlahovic, manca profondità. Chiesa torna anche indietro sulla fascia e Ribery fa addirittura qualche miracoloso recupero (come contro la Juve, quando acchiappò Ronaldo), ma diventa difficile, in queste condizioni, portare il pallone avanti.

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AUDERO – Lirola avrebbe la possibilità di partire, lo fa anche bene, ma al momento del passaggio sbaglia due clamorosi appoggi. Al 24′, finalmente, si trova il valico giusto: Pulgar conquista il pallone, lo tiene, attira un paio di avversari e lancia Ribery, affrontato e atterrato da Bereszynski al limite. Punizione e giallo per il doriano. Ma l’esecuzione è nel mucchio di difensori e non succede nulla. Potrebbe invece accadere qualcosa al 25′: Lirola traversa bene per Ribery che è davanti alla porta, ma ci arriva con un attimo di ritardo. Montella, che sembra sugli spilli, chiama Chiesa a bordo campo: gli dice di stare più avanti, di farsi vedere quando la Fiorentina riparte. Intanto (26′) una rasoiata di Ramirez finisce dieci centimetri sopra la traversa di Dragowski. Risponde Chiesa (28′) con un tiro alla sinistra di Audero che intercetta e para in due tempi. Ancora Chiesa scatta bene in area (29′) su suggerimento di Dalbert: Audero para ancora.

PEZZELLA – Ma il portiere doriano deve arrendersi al 31′: florilegio di Ribery al limite sinistro dell’area della Samp, due difensori finiscono fuori causa e lui sfodera un traversone millimetrico per la testa di Pezzella: che svetta su tutti e la mette dentro. Uno a zero. Grandissimo Franck: che va a battere il petto contro quello di German: è il nuovo modo di esultare, come fanno i galli da combattimento. Che volete, la classe non è acqua nemmeno a 36 anni: perchè poco dopo, Ribery, che è dappertutto, esibisce un lancio di venti metri per Dalbert che entra in area, non prende il pallone, e si scontra violentemente con Audero. Il viola si rialza, un po’ stordito. Il portiere ha bisogno di una vistosa fascia protettiva alla testa.

RIBERY I– Lasciatemi tornare su Ribery. Mostra gli stessi numeri che sono stati, per 12 anni, patrimonio dei tifosi del Bayern. Ora gode il Franchi: come quando lascia due sampdoriani di sasso,a nel cerchio del centrocampo, e li costringe a fare fallo fino all’ammonizione (Vieira). E cartellino giallo anche poco dopo (per Murillo), quando Franck viene steso di nuovo al limite dell’area. Punizione di Pulgar: pallone sulla testa di Castrovilli che resta giù un paio di minuti. Poi riparte. Ma il recupero è di 4′. La Samp spinge. Gabbiadini commette fallo in attacco: Doveri non vede e la difesa viola va in affanno anche se riesce a cavarsela. Fino al fischio del riposo. Che dire? Avvio faticoso, per la Fiorentina, costretta ad arretrare dalla foga doriana. Poi, le azioni di alleggerimento, e le trovate geniali di un Ribery con i piedi sempre magici. E anche infaticabile. Non si ferma mai, sembra un moto perpetuo. Che fenomeno! Ovvio che Di Francesco non sia contento: in apertura di ripresa toglie Gabbiadini e Ramirez, poco incisivi, e inserisce Rigoni insieme al giovane Bonazzoli, l’anno scorso in prestito al Padova, in serie B. Proprio Rigoni prova la prima fuga della sua partita, ma Dalbert lo stende: e viene ammonito. Poi diventa protagonista anche Rigoni: gran tiro dal limite: traversa. Pressa la Samp. Chiesa prima perde un duello con Bereszynski, poi caracolla nel tentativo di proteggere un pallone a tre quarti. Che cosa ti succede, Federico? Al 9′ la Samp resta in nove: Murillo, già ammonito, brutalizza Castrovvilil. Cartellino rosso. Punizione di Pulgar: da dimenticare. Strano: stasera non si è vista, almeno finora, una punizione battuta bene.

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CHIESA – Al 12′ la rivincita di Chiesa. Rinvia lungo Dragowski, tocca Castrovilli, poi è Dalbert che vede Federico davanti. Lo serve: lui stavolta è lesto a superare Murru e a presentarsi solo davanti Audero che viene battuto con un tiro rabbioso, a mezza altezza ma imprendibile da quella distanza. Due a zero. Montella stringe i pugni, intravede la prima vittoria da quando è tornato a Firenze. Un incubo che forse si dissolve. Terzo cambio per Di Francesco: fuori Caprari, in campo Chabot. Potrebbe raddoppiare, Chiesa, al 22′, sull’ennesimo assist fantastico: il tiro è fuori dal limite dell’area piccola. La mira, Federico, la mira… Tero gol sfiorato di nuovo al 26′ su combinazione Lirola- Chiesa, è bravo Audero a respingere alla disperata, sulla linea.

RIBERY II – Al 28′, Montella decide di regalare a Franck Ribery la meritata standing ovation: lo toglie dopo una prestazione lunga 73′ minuti, firmata come un quadro d’autore. Lui è dall’altra parte del campo, a gioco fermo, quando lo chiamano: il Franchi lo applaude come si fa solo con i grandissimi. Lui non sembra entusiasta di andare a riposarsi in panchina. Risponde all’applauso, abbraccia Riccardo Sottil, che prende il suo posto e non si sottrae nemmeno alla stretta di Montella, che gli batte anche un paio di pacche sulle spalle. Il suo grazie. Ma ha modo di pentirsi subito, Montella, della sostituzione: esce Ribery e la Samp accorcia. Pasticcia, la difesa della Fiorentina: Bonazzoli, l’ex patavino, prende una corta respinta e la mette dentro con lucidità. Oddio: si ripiomba nell’incubo. Montella cerca di scuotersi: toglie Castrovilli e inserisce Benassi. Soffre, la Fiorentina, contro una Samp in dieci che si rovescia a testa bassa nella metà campo viola. Al 44′ Chiesa rompe l’assedio con una fuga sulla sinistra contraversone per Sottil che arriva davanti ad Audero in uscita disperata. Il portiere dà,l’impressione di toccare la caviglia del giovane viola. Doveri indica il rigore. Ma quando Chiesa, aggiustato il pallone sul dischetto, si appresta a tirare, il Var blocca tutto. Doveri è chiamato al monitor: rientra e cancella il rigore. Oddio, il finale con recupero di tre minuti fa paura. Ma stavolta finisce bene. Con l’evento tanto atteso: ua vittoria al Franchi dopo nove mesi. Un parto con cesareo.

Sandro Bennucci

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