L’Italia è in prima linea in termini di decisioni di reshoring: sono 121 le imprese che hanno riportato le attività delocalizzate. L’analisi “Il reshoring manifatturiero” (edizione 2016) realizzata dal Gruppo di ricerca Uni-Club MoRe Reshoring (che dal 2009 monitora il trend del ritorno delle imprese) e pubblicata dal Sole 24 Ore oggi in edicola, evidenzia che la Toscana è al quarto posto (insieme alle Marche) come numero di imprese, nove, che hanno deciso per il rimpatrio. In testa alla graduatoria c’è il Veneto (36 aziende), poi Emilia Romagna (21) e Lombardia (18).
Tra i motivi per cui scatta la decisione l’effetto “made in”, il miglior servizio al cliente, la qualità non sempre all’altezza delle produzioni delocalizzate, un processo di riorganizzazione interna magari innescato dalla crisi. Il capitolo costi (di logistica e totali) pesa nel 10% dei casi, mentre il differenziale del costo del lavoro vale per il 6% delle scelte.
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