Calcio: nuovi stadi con celle per i teppisti. Salvini: «No a sospensione partite per cori razzisti e niente big match di notte»

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I nuovi stadi dovranno essere progettati con camere di sicurezza per i teppisti. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è contrario alla sospensione delle partite in presenza di cori razzisti. E i club dovranno contribuire a pagare le spese per l’ordine pubblico, considerato che nel 2018 sono stati impiegati ben 75mila agenti per garantire le manifestazioni sportive. Salvini vuole anche evitare le partite a rischio in notturna. Ma Figc e club sono contrari all’imposizione degli orari delle partite e sono anche di parere diverso dal ministro sui cori razzisti: vorrebbero la sospensione dell’incontro. Ecco, in sintesi, l’esito del confronto, nella Scuola superiore di polizia a Roma, dell’Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive dedicata alla violenza negli stadi, convocata dal ministro dell’interno Matteo Salvini d’intesa col sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega allo sport Giancarlo Giorgetti. Oltre al vicepremier e al sottosegretario hanno partecipato all’incontro il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, i presidenti del Coni, Giovanni Malagò, della Figc, Gabriele Gravina, delle Leghe di Serie A, Serie B e Lega Pro, nonché i presidenti delle Associazioni Italiane Calciatori, Arbitri, Allenatori, i presidenti della Federazione Italiana Editori Giornali e dell’Ordine dei Giornalisti.

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini

Torniamo al punto: orari delle partite e sospensione degli incontri in caso di cori discriminatori sono i due punti su cui non collimano i pareri tra responsabili dell’ordine pubblico e mondo del calcio, emersi nell’incontro. Peraltro, in quasi due ore di confronto, è stato comunque avviato un tragitto per giungere al risultato sperato. «È stato un incontro molto proficuo – ha commentato il presidente della Figc, Gabriele Gravina – per individuare percorsi specifici con l’obiettivo di soffocare i violenti. Abbiamo le idee chiare». Se da un lato Salvini ha ribadito i suoi dubbi sullo sospendere le partite in caso di cori offensivi, la Federazione ha insistito sulla questione, proponendo di semplificare la relativa procedura, con un primo richiamo con l’altoparlante a gioco fermo e a centrocampo e uno successivo negli spogliatoi,
incentivando insieme comportamenti virtuosi da parte dei tifosi, anche sotto forma di esimenti, che stigmatizzino in maniera evidente tali atteggiamenti. Gravina ha ribadito poi che la responsabilità per la sospensione sia sempre riconducibile al delegato della sicurezza in servizio allo stadio e giammai agli arbitri.

«Ognuno deve fare la sua parte, pur sapendo che sarà un percorso a medio-lungo termine, e la Figc sarà parte diligente in questo processo virtuoso che deve essere di contrasto ma anche di investimento nel futuro», ha dichiarato Gravina al termine della riunione durante la quale ha messo sul tavolo un decalogo di argomenti su cui accelerare. Tra questi, l’applicazione del gradimento e del codice etico da parte dei club, il potenziamento del ruolo degli steward e degli Support Liaison Officer (Slo), rendere più efficace l’istituto del Daspo e inasprire le sanzioni per chi commette illeciti e reati. Soddisfatto dell’incontro positivo si è detto il presidente della Lega serie A, Gaetano Miccichè, «perchè – ha sottolineato – è stata posta grande attenzione sulla necessità di avere pene severe verso i pochissimi che con i loro comportamenti rovinano e compromettono la bellezza del calcio». C’è però la questione delicata delle date e degli orari delle partite, su cui secondo il sottosegretario Giancarlo Giorgetti leghe e società devono impegnarsi per regolarle anche secondo le esigenze della sicurezza (e non solo in base alle esigenze televisive). «Per la sicurezza dentro e fuori gli stadi – ha detto Giorgetti – sono importanti la certezza delle pene, la rapidità dei giudizi, le aggravanti specifiche e le misure accessorie. Ecco quanto può fare lo Stato su questo fronte».

«Ogni settimana – ha detto Salvini al termine della riunione – ci sono 12 milioni di tifosi che seguono gli eventi sportivi e 6mila teppisti, da non confondere con i tifosi che sono il 99%. L’obiettivo è sradicare la violenza con ogni mezzo necessario». Quanto alla sospensione delle partite in caso di cori offensivi, il ministro giudica il tema scivoloso: «Rischiamo di mettere in mano a pochi il destino di tanti. Io preferisco prevenire e non lasciare potere di ricatto ad una frangia minoritaria. E poi è difficile trovare criteri oggettivi per la decisione. Nel 2018 – ha ricordato il capo del Viminale – sono stati utilizzati 75mila agenti per garantire la sicurezza delle manifestazioni sportive. E’ giusto che i club contribuiscano alle spese, come prevede la legge sulla sicurezza e che quei 40 milioni di euro non gravino sui cittadini». Salvini ha anche auspicato «una nuova legge per consentire alle società di fare i propri stadi, con camere di sicurezza per mettere dentro i delinquenti».

Sandro Bennucci

 

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