Il Messaggero ricorda una singolare similitudine fra il comportamento del vicepremier pentastellato Giggino Di Maio e l’allora premier Silvio Berlusconi.
Lo ricorderanno in pochi ma nell’autunno del 1994, l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lanciò una campagna di pubblicità televisiva per pubblicizzare le cose fatte dal primo governo Berlusconi. Lo spot si chiamava Fatto!, col punto esclamativo. E raccontava in modo semplice i provvedimenti presi dal governo anche quelli di modesta portata come lo stanziamento di fondi per nuove dighe. Fatto! raccontava una voce fuori campo mentre si vedevano immagini di una diga.
A quel lontano episodio deve essersi ispirato anche il vicepresidente pentastellato Luigi Di Maio che ieri ha postato sui social l’elenco delle cose fatte dal governo. Dalla sterilizzazione dell’Iva, al reddito e pensioni di cittadinanza, da quota 100 al taglio del 30% dei premi Inail, dai 10,5 miliardi per il dissesto idrogeologico. «Questa è la lista delle cose che sono entrate nella legge di Bilancio, fatela vedere a chi ancora è scettico su questo governo», scrive Di Maio. Nella lista anche novità come l’esclusione degli ambulanti dalla direttiva Bolkestein che intende aumentare la concorrenza nel settore riducendo le concessioni governative.