Brexit: Theresa May annuncia il rinvio del voto sull’accordo con Bruxelles. E i parlamentari ridono

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Theresa May annuncia il rinvio del voto sull’accordo sulla Brexit. La premier punta a ridefinire le condizioni per l’attuazione anche solo teorica del meccanismo del backstop sul confine irlandese, attribuendo un ruolo al Parlamento britannico in modo da dare a questo strumento legittimità democratica. Lo ha detto lei stessa alla Camera dei Comuni illustrando le ragioni del rinvio del voto di ratifica del suo contestato accordo sulla Brexit e i chiarimenti che spera di ottenere in nuovi colloqui con Bruxelles.

La premier ha ammesso di fronte ai Comuni che l’accordo sulla Brexit da lei sottoscritto con Bruxelles verrebbe respinto con ampio margine allo stato a causa dei dissensi sul tema del backstop. Ha sottolineato la rassicurazioni ricevute sul fatto che nessuno intende farlo entrare in vigore, ma ha riconosciuto che esse non bastano e che servono ulteriori chiarimenti. Risate fragorose e urla di disapprovazione hanno accompagnato l’intervento di Theresa May ai Comuni, con qualche parlamentare che ha anche chiesto a gran voce le dimissioni della premier. Più di una volta, durante l’intervento, lo speaker della Camera, John Bercow, ha dovuto richiamare all’ordine i deputati pregandoli di dare la possibilità al primo ministro di farsi ascoltare.

May inizierà domani, martedì 11 dicembre, un tour de force d’incontri bilaterali con i leader di diversi Paesi dell’Ue a margine della missione a Bruxelles dove punta a strappare qualche rassicurazione in più sul cosiddetto backstop sul confine irlandese per provare a rendere l’accordo sulla Brexit potabile da parte del parlamento di Westminster. Lo riporta SkyNews, precisando che il primo faccia a faccia confermato è previsto all’Aia, col primo ministro olandese Mark Rutte.

La premier britannica non ha indicato, neppure orientativamente, una nuova data per il voto di ratifica ai Comuni sull’accordo sulla Brexit, dopo aver annunciato il rinvio di quello previsto per domani. May ha ripetuto di essere impegnata a far uscire il Regno Unito dall’Ue “il 29 marzo 2019” e ha detto che intende tornare urgentemente a Bruxelles, questa settimana, per provare a ottenere ulteriori “rassicurazioni” sul tema del backstop, nella speranza di superare le riserve e le contestazione espresse al riguardo da una parte significativa della Camera. Ma non ha fatto riferimento a una scadenza per un nuovo voto che secondo la Bbc potrebbe avvenire in tempi relativamente ravvicinati, ma anche dopo la pausa di Natale, ossia a gennaio. La situazione appare del resto in standby anche sui banchi delle opposizioni, dove i responsabili di alcuni partiti minori – fra cui il LibDem Vince Cable – si sono detti pronti a votare in favore d’una mozione di sfiducia, laddove il leader laburista e dell’opposizione parlamentare, Jeremy Corbyn, dovesse presentarla. Ma senza negare che al momento tale mozione non avrebbe i numeri, in mancanza per ora del sostegno dichiarato di alcun deputato della maggioranza, neppure tra i conservatori più critici verso il governo sulla Brexit.

Tusk convoca vertice per giovedì – «Ho deciso di convocare un Consiglio europeo sulla Brexit a 27 giovedì. Non rinegozieremo l’accordo, ed in particolare il backstop, ma siamo pronti a discutere su come facilitare la ratifica del Regno Unito». Così il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dal suo profilo Twitter. «Il tempo sta finendo – aggiunge – discuteremo anche della nostra preparazione per uno scenario di mancata intesa».

Gilda Giusti

 

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