Le tariffe comunali dei rifiuti urbani rischiano di aumentare se – come previsto da una norma in discussione in Parlamento – sfalci e potature di parchi e giardini saranno esclusi dalla raccolta di rifiuti organici. L’allarme è stato lanciato ieri da Alessandro Canovai, presidente del Consorzio italiano compostatori (Cic), in occasione dell’assemblea nazionale dell’associazione per la produzione di compost e biogas, che si è tenuta a Firenze.
«Se l’emendamento al Collegato agricoltura fosse approvato, alla filiera mancherebbero 1,9 milioni di tonnellate che provengono dal verde, con la conseguenza paradossale dell’aumento dei costi di trattamento dei rifiuti urbani e dunque dell’aumento delle tariffe comunali a carico dei cittadini», ha spiegato Canovai.
In sostanza, secondo Cic, la norma in discussione rischia di danneggiare la filiera italiana più virtuosa del recupero e trattamento dei rifiuti differenziati, quella appunto del biowaste che non ha eguali in Europa. Finora l’industria italiana del biowaste ha continuato a crescere grazie all’aumento della raccolta di rifiuti organici (oltre 6 milioni di tonnellate nel 2015, il 43% di tutta la raccolta differenziata in Italia). La previsione di Cic è che entro il 2020 la raccolta di rifiuti organici salirà a 8 milioni di tonnellate, pari a 140 chilogrammi pro capite di rifiuti sottratti allo smaltimento.
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