Giro d’Italia: Partirà l’11 maggio da Bologna, arrivo il 2 giugno a Verona. Le 21 tappe

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Il Giro d’Italia 2019 partirà sabato 11 maggio, da Bologna, e si concluderà il 2 giugno a Verona. La 102/a corsa rosa conta 21 tappe, per 3.518,5 km totali: si correrà quasi esclusivamente in Italia, con un solo sconfinamento (a San Marino), tre crono e cinque tappe di alta difficoltà, con il Gavia e il Mortirolo. Gran finale nel sontuoso palcoscenico dell’Arena di Verona. C’è anche un arrivo a San Giovanni Rotondo, nella 6/a tappa.

La 102/a edizione della corsa rosa, organizzata da Rcs Sport-La Gazzetta dello Sport, è stata presentata oggi a Milano. Nel 2019 ci saranno tre tappe contro il tempo, sei per velocisti, sette collinari e cinque di montagna, per sette arrivi in salita e 46 mila metri di dislivello. Verranno celebrati Fausto Coppi, nel centenario della nascita; Leonardo da Vinci, a 500 anni dalla morte; Indro Montanelli, Padre Pio e Gioacchino Rossini. L’arrivo a L’Aquila ricorderà con emozione il 10/o anniversario del terremoto del 6 aprile 2009. La descrizione delle tappe ripresa da Oasport:
Si inizia con una cronometro individuale di 8,2 chilometri da Bologna con arrivo al Santuario della Madonna di San Luca (posto su uno strappo) per iniziare, poi una giornata piuttosto mossa con partenza sempre dal capoluogo dell’Emilia-Romagna, ma arrivo a Fucecchio dopo diversi strappetti, tra i quali il San Baronto. Terza tappa dedicata ai velocisti: da Vinci ad Orbetello, prima opportunità per le ruote veloci. Insidioso l’arrivo di Frascati, con partenza da Orbetello: uomini da classiche che potranno farsi vedere sullo strappo finale? Velocisti che entreranno in scena anche nella quinta frazione, spostandosi verso il Lazio. Arrivo in quel di Terracina al termine di una frazione piuttosto breve e senza nessuna difficoltà altimetrica. Giornata da fughe quella successiva: partenza da Cassino, arrivo a San Giovanni Rotondo, con il GPM di Coppa Casarnelle ad anticipare il traguardo. Il Giro d’Italia onora L’Aquila, a dieci anni dal tremendo terremoto: giornata insidiosa sulle strade senza pianura dell’Abruzzo, con partenza da Vasto. Mossa anche l’ottava frazione: da Tortoleto Lido a Pesaro, i velocisti dovranno conquistarsi la volata. Ad anticipare il primo giorno di riposo ci sarà ancora una prova contro il tempo: 34,7 chilometri da Riccione a San Marino, tutt’altro che per specialisti, con il tratto conclusivo tutto in salita.

Si riaccendono i motori il 21 maggio: una volata attende i corridori sull’arrivo di Modena (partenza da Ravenna). Oltre 200 chilometri e velocisti di nuovo protagonisti il giorno successivo da Carpi a Novi Ligure. Davvero particolare sarà la frazione da Cuneo a Pinerolo, a 70 anni dall’impresa clamorosa di Fausto Coppi: ci si aspettavano tante salite, invece sarà protagonista la sola ascesa a Montoso. Un antipasto per ciò che ci sarà nel week-end, un trittico durissimo. Da Pinerolo a Ceresole Reale (Lago Serrù): tre GPM di prima categoria con l’arrivo in salita, davvero interminabile. La quattordicesima tappa potrebbe essere una di quelle decisive: parte da Saint-Vincent e arriva a Courmayeur, soli 131 chilometri e cinque GPM da affrontare (Verrayes, Verrogne, Truc d’Arbe (Combes) e Colle San Carlo prima dell’arrivo in salita). Attenzione anche alla frazione da Ivrea a Como: un piccolo Giro di Lombardia, con Madonna del Ghisallo, la Colma di Sormano (senza Muro), Civiglio e San Fermo, tutte le salite protagoniste della Classica delle Foglie Morte.

Giorno di riposo e si riparte con una frazione devastante. Da Lovere a Ponte di Legno: 226 chilometri, 5700 metri di dislivello, con Passo della Presolana, la Croce di Salven, il Passo Gavia (Cima Coppi) e il Passo Mortirolo (Montagna Pantani). Sicuramente la più dura di tutto il Giro. Non si potrà scherzare anche il giorno dopo: da Commezzadura ad Anterselva, località nota per il biathlon. Tre GPM, con anche l’arrivo in pendenza, anche se con pendenze non impossibili. A spezzare l’ultima settimana una tappa per velocisti, da Valdaora a Santa Maria di Sala. Lunga attesa per la salita finale nella diciannovesima frazione: da Treviso a San Martino di Castrozza. Entreranno in scena gli scalatori puri. Ventesima tappa nuovamente durissima: oltre 5000 metri di dislivello da Feltre all’arrivo in vetta di Croce d’Aune, con Cima Campo, Passo Manghen e Passo Rolle. Attenzione anche all’ultimo giorno, non ci si potrà distrarre in chiave Maglia Rosa e neanche per quanto riguarda i piazzamenti sul podio: 15 chilometri in quel di Verona da percorrere a cronometro, con la salita delle Torricelle a cambiare le carte in tavola.

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