Unhcr: decreto immigrazione, preoccupa limitazione diritto asilo

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L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati torna a farsi sentire criticando il governo italiano e si augura che l’Italia in sede di conversione parlamentare del Decreto legge Salvini modifichi le norme sull”asilo che mettono a rischio i diritti umani. Un incitamento a scatenare una battaglia, che è già in atto, e lo fa attraverso osservazioni e raccomandazioni, non a caso gli strumenti utilizzati da un altro organismo che contrasta il nostro governo, la Commissione Ue.

L’Unhcr esprime preoccupazione per alcune norme che appaiono in potenziale contrasto con la normativa
internazionale sui rifugiati e sui diritti umani. E sottolinea come «l’inclusione delle norme di riforma del sistema d”asilo in un provvedimento che prevede interventi sulla sicurezza rischia di considerare l’asilo una questione di ordine pubblico anziché di protezione e integrazione. L’Unhcr esprime anche preoccupazione per un «possibile abbassamento delle garanzie per i richiedenti asilo con particolare riferimento alle norme sulla detenzione, sull”espulsione e sulle procedure d”asilo».
A suo giudizio le norme sulla detenzione potrebbero creare situazioni di incertezza nell’applicazione per quanto riguarda i termini, i luoghi di intrattenimento e l’accesso all’assistenza e all’informazione legale».
Per l’Alto Commissariato «alcune norme e in particolare l’articolo 10 devono, in sede di conversione in legge, essere vagliate alla luce del diritto di ciascun individuo a ricorrere in sede giurisdizionale contro un provvedimento giudiziario».
Il Decreto legge, inoltre, non disciplina quei casi in cui una persona non può essere rimpatriata «poiché rischierebbe trattamenti disumani e degradanti». L’Unhcr poi raccomanda il rafforzamento della rete Sprar.
E di una forte limitazione dei diritti di asilo parlano anche gli avvocati della Camera penale di Milano secondo i quali con il dl l’accoglienza umanitaria, è ridotta all”osso. Anche Acli, Arci, Avviso Pubblico, Centro Studi Pio La Torre, Legambiente, Libera, Cgil, Uil esprimono forti perplessità nel mettere insieme temi quali la sicurezza, la lotta alle mafie e l”immigrazione e sottolineano l’importanza del rispetto degli obblighi costituzionali e gli impegni internazionali assunti dall’Italia.

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