Richiedenti asilo: i permessi per motivi umanitari sono calati del 30%

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L’aveva chiesto e l’ha ottenuto: da quando la direttiva Salvini è entrata in vigore imponenendo una stretta sull’asilo, i permessi di soggiorno per motivi umanitari sono calati del 30%. Numeri che, annuncia il ministro dell’interno rivendicando i risultati, subiranno ulteriori miglioramenti appena saranno approvati dal Consiglio dei ministri i decreti sicurezza e immigrazione.
Dal 5 luglio al 31 agosto sono stati concessi 2.759 permessi per motivi di protezione umanitaria, vale a dire il 19% del totale, a fronte dei 3.085 dello stesso periodo dell’anno scorso, quando rappresentarono il 28% del totale. E in calo risultano anche i permessi concessi dalle Commissioni territoriali per il riconoscimento del diritto d’asilo per la protezione sussidiaria: erano 881 (l’8% del totale) nel 2017, sono 538 quest’anno (il 4% del totale). Dai dati del Viminale emerge invece che ad aumentare sono sia il totale delle domande esaminate e concluse, passate da 11.170 a 14.367, sia quello dei permessi di soggiorno per rifugiati. Per quest’ultimo caso sono infatti stati concessi 1.041 permessi, il 7% del totale, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso erano stati 876 (8% del totale). Quanto alle domande respinte, infine, la percentuale è in aumento ed è passata dal 49% del totale al 60%. Dal 5 luglio al 31 agosto sono stati 8.587 i dinieghi contro i 5.488 dello stesso periodo dell”anno scorso (il 22% in più).
«Il maggior numero di domande esaminate è frutto dell’assunzione di nuovo personale (250 funzionari
amministrativi entrati in servizio a fine maggio) mentre «il maggior rigore nel rilascio dei permessi – dice soddisfatto Salvini – è frutto della circolare del ministero». Un provvedimento che è stato pesantemente criticato dalle principali associazioni attive in materia di diritto d’asilo proprio per la larga platea di soggetti che in questi anni hanno potuto godere della protezione umanitaria. L’istituto è stato introdotto nel 1998 e prevede la concessione quando ricorrono seri motivi di carattere umanitario nei casi in cui non sussistono i requisiti per il riconoscimento della protezione internazionale. Inoltre la tutela umanitaria, concessa inizialmente per due anni, viene generalmente ampliata in maniera automatica. Per ottenere lo status di rifugiato, invece, occorre dimostrare un fondato timore di subire nel proprio Paese una persecuzione personale in base alla Convenzione di Ginevra.
La protezione sussidiaria, infine, si ottiene quando il richiedente dimostra il rischio di subire un danno grave se tornasse nel suo Paese di origine.

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