Aperture domenicali. Bene l’intervento del Governo, ma necessario una norma condivisa e sostenibile

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La posizione di Confesercenti Toscana

 

Una nuova disciplina degli orari degli esercizi, che limiti le aperture nei giorni festivi ad otto l’anno: le domeniche di dicembre e ad altre quattro domeniche o festività durante il resto dei 12 mesi. E’ quanto prevede la proposta di legge presentata dalla Lega – prima firmataria l’onorevole Barbara Saltamartini – ed incardinata in Commissione Attività Produttive alla Camera.

L’approvazione, di tale norma, abrogherebbe la deregulation totale introdotta dal Governo Monti nel 2012. Il testo, composto di due soli articoli, abroga infatti l’articolo 31 del cosiddetto “Salva Italia”, che aveva cancellato ogni limite ad orari e giorni di apertura per le attività commerciali. Il nuovo testo reintroduce la chiusura domenicale obbligatoria e affida a comuni e regioni il compito di determinare il nuovo quadro delle regole, come previsto anche dall’iniziativa Liberaladomenica promossa da Confesercenti.

Le liberalizzazioni delle aperture delle attività commerciali, introdotte dal governo Monti a partire dal 2012, avrebbero dovuto dare una spinta ai consumi, grazie all’aumento delle opportunità di acquisto per i consumatori. – commenta Nico Gronchi Presidente Confesercenti Toscana – In pratica, le liberalizzazioni non hanno portato i risultati auspicati né in termini di fatturati né per incremento del numero di occupati nel settore. Non si è assistito ad un aumento degli acquisti reali; basti pensare che nel 2017 le vendite del commercio al dettaglio, su scala nazionale, sono state inferiori di oltre 5 miliardi di euro ai livelli del 2011, ultimo anno prima della liberalizzazione”.

È necessario, adesso, arrivare ad una revisione dell’attuale regime con una norma condivisa e sostenibile. Non siamo a favore del ‘chiusi sempre’, crediamo che sia fondamentale restare aperti solo quando e dove necessario, come ad esempio nelle località turistiche. – continua Gronchi – L’obiettivo finale è passare dalla deregulation totale ad un minimo di regolamentazione, ragionevole e assolutamente compatibile con le prassi europee e puntare a correggere una distorsione che ha compresso i diritti di piccoli imprenditori e di lavoratori senza alcun vero vantaggio per economia ed occupazione, visto che ha causato indirettamente la chiusura di almeno 50mila negozi.”

E’ fondamentale che il punto di arrivo sia un regime di aperture deciso in base alle necessità dei vari territori. – continua il Presidente Confesercenti Toscana – Decisioni condivise dalle amministrazioni comunali insieme alle associazioni di categoria che rappresentano le imprese. Quindi, l’obiettivo è arrivare ad una direttiva chiara a livello nazionale, che permetta però una vera autonomia a livello locale.”

Sulla questione delle aperture domenicali ci sono diverse proposte al vaglio del Parlamento; sarà fondamentale seguire attentamente e con ruolo attivo ciò che succederà nei prossimi mesi. – conclude Nico Gronchi – L’obiettivo principale è affrontare e trattare il tema della ‘deregulation’ e raggiungere soluzioni condivise con le imprese”.

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