Portogallo-Italia (lunedì, 20,45, diretta Rai1): Chiesa a furor di popolo (speriamo non lo sciupino). CR7 assente. Formazioni

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Per aiutare il ct Roberto Mancini e rendere più presentabile su una delle nazionali italiane più scarse di tutti i tempi, i media, a cominciare dalla Gazzetta dello Sport, hanno invocato la promozione d’urgenza di Federico Chiesa a titolare. Operazione prevedibile, dopo il mezzo fiasco registrato dagli azzurri contro la Polonia. Ma anche un rischio per il buon Federico, figlio d’arte, sulle cui spalle si rovesceranno tutte le italiche attese. Oddio, Chiesa è un ragazzo di 21 anni con le caratteristiche giuste: sia tecniche che comportamentali. Però non vorremmo due cose: che venisse troppo esposto alle «cure» delle difese avversarie, in questo di Cancelo, Pepe, Guerreiro e Neto (anche perchè vorremmo che venisse preservato per sabato 15 settembre, alle 18, quando ci sarà Napoli-Fiorentina); e che, in caso di sconfitta, gli venissero attribuite responsabilità che onestamente non potrebbero appartenergli in nessun caso. Chiesa davanti e l’Italia dietro: ora contro il Portogallo eppoi nelle prossime avventure azzurre. Viceversa, per ricostruire su macerie accumulate dall’ex ct Ventura con la clamorosa eliminazione dai mondiali di Russia, ci vorrà tempo, pazienza e organismi dirigenti di Lega e Federcalcio finalmente orientati a risolvere il problema, invece di perdersi (la Lega) nella polemica con la Fiorentina per la fascia di capitano. Ma dai! Una volta, lo ha ricordato Giancarlo De Sisti intervenuto a Lady Radio, la fascia di capitano era addirittura una garza bianca venuta fuori dalla cassetta del pronto soccorso del massaggiatore. Ora ci sono regole precise, dimensioni, colori. Ovvio: per evitare di affrontare temi seri come il rilancio dei vivai e la presenza di giocatori italiani in serie A, si preferisce perdersi nella schermaglia, sterile e inutile, sulla fascia da capitano. Senza contare che la Fiorentina ha semplicemente pensato di rendere omaggio a un grande, Davide Astori, che se n’è andato giusta poche ore prima di una partita. Ha scritto bene Iva Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport-Stadio, nell’editoriale della domenica: «Rifondiamo o affondiamo». Ma abbiamo gli uomini adatti? Dopo la disfatta nelle qualificazioni ai mondiali del 1958, co il presidente del Conti, Giulio Onesti, che bollò i presidenti del calcio come «ricchi scemi», si stagliò su tutti Artemio Franchi. Oggi chi c’è?

BALOTELLI – Resterà fuori, Balotelli, sovrappeso e fuori forma. Che però non accetta le critiche: «Non rovinare un giorno buono, pensando a uno ieri cattivo. Lascia andare». Il ritorno in nazionale di Mario Balotelli non e’ coinciso con un cambio di passo, e l’attaccante azzurro ha scelto il suo canale preferito per rispondere alle critiche, dai tifosi ad Arrigo Sacchi che in sostanza lo ha accusato di aver piedi ma non intelligenza calcistica. Su Instagram ha scritto: «Io sono forte, e voi?», il messaggio postato da Balotelli, sulle sue InstagramStories, a margine della massima motivazionale attribuita con una foto a Denzel Washington. Risposta alle critiche, certo, ma anche ammissione che lo ieri è stato negativo. Roberto Mancini ha spiegato, dopo i 60′ incolori di Bologna, che era tutto in conto vista l’estate senza preparazione dell’attaccante e la zavorra di un evidente sovrappeso. «Mario deve trovare la condizione». Non sarà in campo a Lisbona: nell’allenamento di rifinitura, a Casteldebole, prima della partenza per il Portogallo, Balotelli ha lavorato solo in palestra e il ct dovrà decidere se mandarlo addirittura in tribuna.

PORTOGALLO – Mancherà Cristiano Ronaldo, dispensato dalla partita su sua richiesta. E’ uno che se lo può permettere, evidentemente. Il Portogallo, campione d’Europa e non brillante al mondiale, resta comunque una formazione che può mettere in difficoltà questa Italia. La difesa, già citata con Cancelo, Pepe Neto e Guerreiro, appare un reparto compatto e non facile da superare. Nemmeno il centrocampo, con Bruno Fernandes, sembra scarso. Davanti due Silva, Bernardo e Andrè, possono pungere. Morale? Serata complicata per Roberto Mancini e l’Italia da rilanciare. Benassi andrà ancora in panchina: il ct sembra preferire Cristante e Bonaventura, oltre a un Jorginho che, a parer mio, dovrà lasciare abbastanza presto il posto a Verratti. Il tridente, con Benardeschi, Belotti e soprattutto Chiesa, sembra più attrezzato rispetto a quello dove c’erano Balotelli e l’inconcludente Insigne. Chiesa darà il meglio di sè. Ma attenzione a non chiedergli di fare il mago e di trasformare, di punto in bianco, una nazionale scarsa in uno squadrone vincente. Il ragazzo crescerà: ha i piedi fatati, ma non la bacchetta magica.

Sandro Bennucci

Probabili formazioni

Portogallo (4-3-3): Rui Patricio; Cancelo, Pepe, Neto, Gurreiro; Sanches, Carvalho, Bruno Fernandes; Bernardo Silva, Andrè Silva, Guedes

Italia (4-3-3): Donnarumma; Zappacosta, Bonucci, Chiellini, Criscito; Cristante, Jorginho, Bonaventura; Bernardeschi, Belotti, Chiesa

 

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