Il peso complessivo del fisco, a livello nazionale, sulle piccole imprese e sugli artigiani nel 2016 è del 61% (sostanzialmente stabile rispetto al 2015, +0,1%). In Toscana sono tre i capoluoghi di provincia che superano questa media: Firenze, Grosseto e Livorno.
A Firenze, quarto posto in Italia, la pressione fiscale complessiva sulle piccole imprese nel 2016 è del 68,5%. Seguono Grosseto (64,9%, 20esimo posto in Italia) e Livorno (62,3%, 42°posto a livello nazionale). Sotto la media nazionale Pisa (60,9%), Siena (60,5%), Lucca (59,2%), Pistoia (59,1%), Prato (58,6%), Massa (58,1%), Carrara (57,8%) e Arezzo (55,7%). E’ quanto risulta dal rapporto 2016 dell’osservatorio Cna sulla tassazione della Pmi.
«La pressione fiscale sulle imprese – dice Saverio Paolieri, direttore Cna Toscana – è un mostro che divora le loro risorse e il loro lavoro: il reddito che resta alle imprese dopo le imposte va dal 31,5% di Firenze al 44,3% di Arezzo. Tutto questo è insostenibile: è necessario ridurre in maniera incisiva la tassazione su artigianato e Pmi».
In base al tax free day, il giorno dell’anno nel quale una piccola impresa smette di lavorare per pagare le imposte e comincia a produrre reddito per il titolare, le imprese fiorentine inizieranno ad avere utili dopo il 7 settembre, quelle di Arezzo dopo il 22 luglio.
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