17 famiglie delle vittime dicono no ai funerali di Stato. Rivolta contro la passerella dei politici

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Saranno poco partecipate, dai familiari delle vittime, le esequie di Stato decise dal Governo per i deceduti del crollo del ponte della società Autostrade. Hanno preferito esequie private i famigliari di 17 delle 38 vittime (accertate) del crollo del ponte Morandi. I familiari di altre 7 vittime non hanno ancora sciolto la riserva sui funerali di Stato. E al cerimoniale di Stato il compito di gestire con diplomazia e saggezza una cerimonia sulla quale aleggiano rabbia e sfiducia.

Mentre i parenti, comprensibilmente, sfogano la propria rabbia, le istituzioni cercano, per quanto possibile, di rattoppare i cocci. Il sindaco di Torre del Greco: ««Ho incontrato il sindaco di Genova e l’ho ringraziato per tutto quello che è stato fatto. Non è un no ai funerali di Stato, ma la necessità di condividere il proprio dolore con le famiglie». Ma le esequie si terranno oggi pomeriggio nella città campana e a Genova, davanti alle autorità schierate, con in testa il Presidente Mattarella (sue le condoglianze solo dopo 6 ore dal fatto) ci saranno, al posto delle bare dei ragazzi campani, solo le loro fotografie.

A dire no al cerimoniale dei funerali di Stato sono stati anche i parenti di Stella Boccia: sarà portata a Foiano della Chiana (Arezzo) dove domani alle 15 si svolgeranno le esequie con rito evangelico. Funerali separati invece per il suo fidanzato, il peruviano Carlos Jesus Erazo Trujillo, 27 anni: la sua sarà una delle poche bare schierate davanti al presidente della Repubblica.

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