Nessuna novità dalle operazioni di recupero. La prefettura dà i numeri delle forze impiegate

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Un lancio Adnkronos riferisce che le operazioni continuano, non ci sono state sostanziali novità rispetto a ieri. Le vittime sono sempre 39, 1 non identificata. Al momento non ci sono stati altri recuperi nella zona del disastro. Lo spiega Sergio Caglieris, coordinatore della centrale operativa del Nue, numero unico di emergenza di Genova, facendo il punto sui soccorsi dopo la tragedia di Ponte Morandi. «Sul posto abbiamo attivo il punto medico avanzato con due medici, 2 infermieri e un nostro operatore per le comunicazioni oltre ai mezzi a disposizione. Nell’area del crollo stanno lavorando da ore ininterrottamente i vigili del fuoco, circa 300, che si alternano in turni da oltre 150 uomini e 50 mezzi per le operazioni di scavo tra le macerie del viadotto. A loro si aggiungono forze dell’ordine e personale Usar formato per il soccorso emergenze».
Il lancio dell’Agenzia continua con una precisazione che mi lascia perplesso: «I numeri variano in base alle esigenze – precisano dalla prefettura di Genova – ma oltre ai vigili del fuoco e alla protezione civile impiegati sul posto ci sono 200 agenti di polizia dalla questura, 120 della polizia municipale, 25 pattuglie della polizia stradale, oltre a personale della Croce Rossa e Capitaneria, volontari regionali e comunali». Possibile non sia impegnato neanche un carabiniere o un finanziere? Forse andranno rivisti i numeri per non creare attriti, non credo che queste benemerite Forze siano completamente assenti, come sembrerebbe capire dal comunicato.

In effetti un comunicato emesso da Luigi D’Angelo, direttore operativo per il coordinamento delle emergenze del Dipartimento della Protezione civile riferiva che «la prima preoccupazione è la ricerca delle persone. Ci sono circa 340 Vigili del fuoco che stanno operando sotto le macerie, supportati da Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Croce rossa e Capitaneria di porto. Le ricerche continueranno fino a quando saremo sicuri che non cè più nessuno da soccorrere».

Ma sono cose che, in momenti di grande tensione, come questi, possono capitare.

I feriti portati negli ospedali di Genova dopo il crollo, in tutto 15 di cui 9 in codice rosso, il più grave, sono scesi invece a 13. Di loro 6 si trovano ancora ricoverati all’ospedale San Martino: 5 sono in codice rosso mentre 1 è in codice giallo con alta priorità. Per quanto riguarda l’ospedale Galliera dei 3 feriti iniziali 2 poliziotti sono stati dimessi, mentre la donna in coma precipitata dal viadotto con l’auto si trova ancora in rianimazione.
Al Villa Scassi invece si trovano ancora 3 pazienti: uno di loro è stato dimesso mentre gli altri si trovano ricoverati in osservazione e terapia intensiva. In tutto sono 634 gli sfollati dalle abitazioni nell’area del crollo, via Fillak e via Porro.

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