La disoccupazione torna a calare a marzo: è all’11,4%, ai minimi da dicembre 2012. Giù anche quella giovanile

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Lavoro 2Tutte le volte che escono dati dei più svariati  centri di ricerca sull’andamento dell’occupazione, il dibattito si sofferma giustamente sugli “zero virgola” in più o in meno. Anche questa volta sulla base dei primi dati ISTAT riferiti ai primo trimestre 2016 la cosa si è ripetuta. Dopo il calo di febbraio (-0,4%, pari a – 87 mila occupati) a marzo l’occupazione  sale dello 0,4% (+90 mila persone occupate), tornando ai livelli di gennaio. L’aumento riguarda sia i dipendenti (+42 mila i permanenti e +34 mila quelli a termine) sia gli indipendenti (+14 mila). La crescita degli occupati coinvolge uomini e donne e si distribuisce tra tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di occupazione, pari al 56,7%, aumenta di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Su base annua si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,2%, pari a +263 mila. Tutto ciò significa che a forza di zero virgola la frenata si è fermata e la ripresa è in atto.

Messi in chiaro i numeri nudi e crudi veniamo alla sostanza: il punto è che i danni provocati dalla lunga crisi sono stati talmente devastanti che la ripresa è ancora troppo lenta e non concretamente percepita dalle famiglie e dalle imprese nonostante che a marzo il tasso di disoccupazione  è sceso  all’11,4%,  tornando  cioè ai minimi dal dicembre 2012 recuperando di fatto quattro anni di crisi.

Il ministro del lavoro  Giuliano Poletti ha così commentato :  “Se poi guardiamo alle tendenze annuali, che sono quelle più significative  rispetto allo stesso mese del 2015 possiamo registrare 263.000 occupati in più, 274.000 disoccupati in meno, 125.000 inattivi in meno. E ancora: il tasso di disoccupazione, all’11,4% (-1,1 punti percentuali rispetto a marzo 2015) è ai minimi dal 2012. Ottimo  anche il dato relativo al tasso di disoccupazione giovanile che, pure ancora troppo elevato (36,7%), diminuisce di 5,4 punti rispetto allo stesso mese dello scorso anno”. Per Poletti “sono tutti segnali di un mercato del lavoro che ha ricominciato a crescere in parallelo con l’avvio della ripresa dell’economia e di una ritrovata fiducia delle imprese che le stimola ad ampliare i loro organici, proseguendo con nuove assunzioni”. Il ministro del Lavoro sottolinea che “alla soddisfazione per questi risultati si affianca la consapevolezza che resta ancora molto da fare. Per questo continueremo con decisione nell’azione riformatrice, portando avanti le politiche per la crescita e lo sviluppo, in modo da poter promuovere più opportunità di lavoro per tutte le persone che lo stanno cercando, in particolare per i giovani

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