«L’arresto del gambiano terrorista in provincia di Napoli testimonia, ancora una volta, la straordinaria efficienza delle forze dell’ordine italiane, a cui va il mio sincero ringraziamento». Ad affermarlo in una nota il responsabile delle Politiche per il Sud di Forza Italia Severino Nappi. «Questo episodio però richiama nuovamente l’attenzione sull’assoluta urgenza e necessità di spronare ancor di più l’Unione Europa ad una diversa gestione del fenomeno migratorio
servono maggiori controlli, pene più severe ma soprattutto bisogna indagare a fondo sul meccanismo di funzionamento dei centri di accoglienza. Non è la prima volta che in Campania e nel napoletano compaiono cellule terroristiche pronte a compiere stragi, in una terra in cui certi politici – come il sindaco di Napoli – continuano a spingere per aprire le porte a chiunque indistintamente. Piuttosto che pensare agli stranieri, è prioritario garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Il business dei migranti arricchisce pochi a danno dei tanti contribuenti che pagano le tasse per far entrare terroristi nel nostro Paese. Fermiamoli subito», conclude Nappi.
All’attacco ovviamente anche il senatore della Lega, Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato: «L’immigrato gambiano arrestato a Napoli, che si definiva un soldato dell’Isis ed era pronto a colpire l’Europa, era stato addestrato in un campo di terroristi nel cuore dell’Africa ed era sbarcato in Sicilia nel 2017 con il solito cavallo di Troia dei barconi. Chi oggi accusa l’Italia di disumanità o definisce vomitevole il nostro comportamento rifletta su chi arriva con i barconi e sui rischi che corre tutta l”Europa. Forse la Francia oggi dovrebbe ringraziarci – aggiunge l’esponente leghista . – E una riflessione la facciano anche quelli a sinistra: quanti jihadisti sono arrivati con i barconi in questi anni come Amis Amri lo stragista di Berlino?» si domanda ancora Calderoli
