Inseguimento Firenze: accertamento di morte per il 29enne travolto

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All’ospedale di Careggi è in corso la procedura per l’accertamento di morte encefalica per il 29enne travolto da una delle auto coinvolte nell’inseguimento avvenuto domenica 10 giugno in via Canova, nella zona dell’Isolotto, mentre era fermo a un semaforo a bordo del suo scooter. La procedura ha una durata di circa sei ore. L’uomo era stato ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Careggi.

ARRESTI – Due dei protagonisti dell’inseguimento tra auto in via Canova, un 65enne e un 36enne, entrambi residenti nel campo nomadi del Poderaccio, a circa due chilometri di distanza dal luogo dell’incidente, sono stati arrestati ieri sera con le accuse di lesioni gravissime. La loro posizione si aggraverebbe in caso di morte dello scooterista. Altre due persone sono state denunciate a piede libero.
Nel pomeriggio di oggi, 11 giugno, alle 19, Fratelli d’Italia ha indetto una manifestazione in via Canova per chiedere legalità e sicurezza.

SPEDIZIONE – Sarebbe scattato nel corso di una spedizione punitiva nei confronti dell’uomo che, venerdì scorso, nel campo nomadi del Poderaccio aveva aggredito il suocero con un pugno al volto accusandolo di continue intromissioni nella sua vita familiare, l’inseguimento avvenuto in via Canova a Firenze e culminato nell’investimento dello scooterista di 29 anni. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, da tempo l’uomo si lamentava dell’invadenza dei parenti della moglie nella loro vita familiare. Le discussioni sarebbero diventate sempre più aspre. Quando il genero è arrivato a minacciare di lasciare la moglie se il comportamento dei familiari non fosse mutato, ne è nata un’accesa discussione, nel corso della quale l’uomo avrebbe colpito il suocero con in pugno al volto. Per questo, ieri mattina, il suocero e altri familiari avrebbero deciso di attenderlo nel parcheggio del centro commerciale di via Canova, dove si trova il bar che il genero frequenta abitualmente. L’uomo si è dato alla fuga a bordo di una Opel Zafira, inseguito dalle altre due vetture fino alla carambola all’altezza di via Martini.

Ernesto Giusti

 

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