Il professor Giuseppe Conte, fresco primo ministro italiano, ha incontrato Donald Trump. Ed è stato invitato a Washington in visita ufficiale. Per il resto, quello che si è aperto in Canada, è il G7 più teso e problematico che si sia mai svolto. Preceduto dalle bordate via twitter di Donald Trump sui dazi e da una riunione dei leader Ue per serrare i ranghi e stabilire una posizione unitaria proprio per affrontare il presidente Usa. Tensioni apparse chiaramente anche al momento degli arrivi dei leader, accolti dal padrone di casa Justin Trudeau. Dalla Russia ai dazi, dal clima all’Iran. Trump, che lascerà il vertice in anticipo per preparare il faccia a faccia con Kim (12 giugno), chiede che la Russia torni al vertice dei Grandi. Il premier italiano sottoscrive in un tweet. Sui dazi Conte annuncia una posizione ‘moderata’ dell’Italia. La tensione è stata tanto alta che, su proposta del presidente francese Macron, si è svolto un vertice con i leader di Germania, Gb, Italia e Ue prima del summit. I Paesi europei avranno la stessa linea, assicura il presidente del Consiglio Ue Tusk, che attacca: «Trump sfida l’ordine mondiale».
Lo scontro è aperto e totale, quando Donald Trump apre un fuoco di fila di tweet durissimi sui dazi enormi imposti agli Usa da Ue e Canada, poco dopo aver annunciato uno strappo senza precedenti: lascerà il summit in anticipo. E con il passare delle ore, il tycoon alza la posta, sempre di più. Fino ad arrivare a sostenere che la Russia deve tornare nel formato G8. Un affronto pesantissimo e un segnale chiaro sulla volontà di Trump di andare per la sua strada, sempre e comunque. E su quella strada trova la sponda del premier italiano Giuseppe Conte che, al debutto sulla scena internazionale, appoggia l’idea del rientro di Mosca tra i Grandi perché, dice, è interesse di tutti. Cremlino, G8? La Russia punta su altri formati: così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha commentato dalla Cina le parole di Trump secondo cui alla Russia dovrebbe essere permesso di tornare nel G8.
Ernesto Giusti