Governo: Conte presidente reincaricato. Ecco i ministri. Venerdì 1 giugno il giuramento

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La svolta decisiva nelle consultazioni per cercare di formare un governo arriva alle 19 con una dichiarazione congiunta diDi Maio e Salvini annuncia: «Ci sono le condizioni per un governo politico». L’accordo prevede Conte premier e alle 21 il professore è giunto al Quirinale ed ha accettato l’incarico presentando la lista dei ministri che giureranno venerdì, 1 giugno alle ore 16. Carlo Cottarelli, intanto, era salito al Colle alle 19.30 per rimettere il mandato. La dichiarazione di Salvini e Di Maio era giunta dopo un vertice alla Camera dei Deputati tra Di Maio e Salvini cominciato intorno alle ore 15 e al quale si è poi aggregato il professor Giuseppe Conte.

GIALLOVERDE – Governo politico, dunque. Un governo giallo-verde. Con 17 ministri, tra cui Di Maio e Salvini. E due professori a Palazzo Chigi e via XX Settembre. Nasce con il voto in Parlamento di M5s e Lega. Dice No Forza Italia, che annuncia battaglia per i cittadini. E annunciano un’opposizione dura Partito democratico e Liberi e uguali: «Costruiremo l’alternativa – dice Maurizio Martina – al governo populista e di destra che ha un programma pericoloso, estremista, antieuropeo e iniquo». Fratelli d’Italia, che era disponibile al Sì alla fiducia, sceglie la linea dell’astensione. «Per patriottismo – dichiara Giorgia Meloni – diamo una mano perché l’Italia è sotto attacco e non ci possiamo permettere il voto a luglio». E’ questo un passaggio chiave per la nascita del governo: M5s era infatti contrario a dare ministeri al partito di Meloni e solo lo stop di Salvini all’alleata sblocca l’intesa, nella lunga trattativa
finale tra M5s e Lega. A riaprire i giochi è stata, mercoledì sera, la disponibilità data da Di Maio al Quirinale a spostare Savona dall’Economia a un altro ministero. Salvini si prende una notte di riflessione. Poi interrompe la sua campagna elettorale per le comunali e nella mattina di giovedì torna a Roma. Dopo un incontro con Meloni a Montecitorio, si riunisce in conclave con Di Maio per comporre il rebus finale dei ministeri. Restano riuniti l’intero pomeriggio, a un certo punto qualcuno li fotografa su un
terrazzo della Camera. Intanto li raggiunge Conte, che arriva in treno da Firenze dopo aver tenuto una lezione all’università.
Alle 19, la fumata bianca. «Forse finalmente ci siamo dopo tanti ostacoli, attacchi, minacce e bugie», scrive Salvini su Facebook prima di partire per un comizio a Sondrio.

NOTTURNA – Il governo penta-leghista nasce in notturna. Con la salita al Colle di Conte per consegnare la lista dei ministri. Alla fine, ecco la squadra. Savona viene spostato al dicastero senza portafoglio degli Affari europei. Per l’Economia spunta Tria, preside della facoltà di Economia di Tor Vergata, professore che ha lavorato con Renato Brunetta, è tiepido sull’Euro e sostiene la Flat
tax anche a costo di aumentare l’Iva. Agli Esteri arriva Enzo Moavero Milanesi, una vita nelle istituzioni europee e già
ministro all’Ue con Monti e Letta. Affiancherà Conte a Palazzo Chigi, con il delicato incarico di sottosegretario alla presidenza, il leghista Giancarlo Giorgetti. Salvini sarà ministro all’Interno, Di Maio prenderà il super-dicastero di Lavoro e Sviluppo Economico (dovrebbe chiamarlo Welfare). Alla Difesa Elisabetta Trenta. Alla Giustizia Alfonso Bonafede (M5s), Giulia Bongiorno (Lega) alla P.a., Giulia Grillo (M5s) alla Sanità, Riccardo Fraccaro (M5s), ai Rapporti con il Parlamento, alle Infrastrutture Mauro Coltorti (M5s), Marco Bussetti (M5s) all’Istruzione, Alberto Bonisoli (M5s) ai Beni Culturali.

Sandro Bennucci

 

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