Ue chiede tagli alle pensioni, ma rinvia a ottobre la valutazione dei conti dell’Italia

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Uno slittamento a ottobre della prossima valutazione sull’andamento dei conti pubblici italiani, l’invito ad andare avanti sulla strada intrapresa per assicurare la sostenibilità del sistema pensionistico ma anche la sollecitazione a tagliare le pensioni troppo alte (e non coperte dai contributi versati) e a mettere in campo politiche per l’occupazione più efficienti che garantiscano pure l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro. Sono queste, secondo quanto appreso dall’Ansa, alcune delle indicazioni contenute nella bozza delle raccomandazioni che la Commissione europea rivolgerà all’Italia e agli altri Paesi Ue mercoledì prossimo. Un documento ancora suscettibile di limature e che solo martedì sarà discusso dagli ”sherpa” dei commissari Ue.
Sui conti pubblici sembra quindi, almeno per ora, essere passata una linea attendista. Aspettando di conoscere le mosse del futuro governo e di vedere quale dinamica seguirà la crescita, Bruxelles si appresta a ribadire l’esigenza di
rispettare gli impegni presi sul fronte del deficit (una correzione di circa lo 0,3% sul 2018), non apre nessuna procedura sul debito 2017 e rinvia a ottobre la prossima verifica.

Che potrebbe slittare anche al marzo 2019, quando saranno rese note le previsioni economiche aggiornate e si avrà
un quadro consolidato dell”andamento della finanza pubblica nell’anno in corso. Anche se ci si troverà in una fase politica ancora estremamente delicata, visto che a maggio dell’anno prossimo si terranno le elezioni per il rinnovo dell”Europarlamento.
Ma al di là dei conti pubblici, tra le raccomandazioni di quest”anno uno spazio particolare, secondo le indiscrezioni
raccolte, sarà riservata al capitolo sociale. Dove, oltre che di sostenibilità del sistema pensionistico e di tagli, si parla di lavoro e welfare. L’invito rivolto all”Italia è in generale quello di mettere in campo politiche più efficienti per
sfruttare al meglio, ai fini occupazionali, le azioni condotte sul fronte della formazione. Ma anche per favorire maggiormente l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro. E questo anche garantendo una migliore assistenza ai bambini. Al nostro Paese, per il resto, si chiederà, come già da anni, di continuare a combattere la corruzione, di rendere più efficiente il sistema giudiziario e di stabilizzare il sistema bancario andando avanti sula strada della riduzione dei crediti deteriorati.

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