Contratto di Governo: accordo su 10 punti fondamentali. Salvini, domenica si chiude

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Nuovo vertice ieri tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini al Pirellone, a Milano. Poco prima si era riunito anche il tavolo tecnico, tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle e della Lega. Le delegazioni avrebbero raggiunto il pieno accordo sui primi dieci punti del programma che, potrebbe avere un incremento dei titoli, arrivando a oltre una ventina rispetto ai 19 di questa mattina. Secondo fonti leghiste, sul tavolo ci sarebbe anche il nodo Ilva, dossier sul quale la Lega si oppone alla chiusura e, sottolineano, sarebbe questo l’orientamento finale dell’accordo.

«C’è sostanzialmente un accordo sui punti chiave», afferma Salvini a margine del tavolo sul contratto di governo con il M5S. «Sono contento perché si sta parlando di temi, non di nomi, non di cognomi, non di ministri», aggiunge Salvini. «Rispetto ad altre ipotesi di governo che vengono da Marte e di ministri se c’è accordo sui punti fondamentali è meglio un governo che si impegni sulla base di un programma», prosegue. «Se la compatibilità arriverà all’80% si parte. Altrimenti ci abbiamo provato», aggiunge ancora Salvini lasciando la riunione con il M5S per il governo. Secondo il leader leghista, comunque, «sui punti caldi» come tasse, pensioni e immigrazione c’è ottimismo. «Entro poche ore vogliamo chiudere su tutto, domani si lavora ancora», assicura Salvini.

Il programma. Sul tavolo, un plico con su scritto «Contratto per il governo del cambiamento». Per la Lega partecipano il vice segretario del Carroccio Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Nicola Molteni, Armando Siri e Gian Marco Centinaio e Claudio Borghi, per i 5 Stelle: Danilo Toninelli, Alfonso Bonafede, Vincenzo Spadafora e Laura Castelli. Presente anche il responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle Rocco Casalino.

Intanto all’esterno la contestazione dei centri sociali, contenuti dalle Forze dell’ordine. Sono quindici militanti dei collettivi in tutto. Ma fanno rumore e col megafono cercano di disturbare la trattativa per la formazione del governo M5S-Lega. «Reddito per tutti e razzismo per nessuno», questo lo slogan che compare nello striscione. E poi cartelli con le facce di Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Tutti nello stesso calderone e tacciati di essere double face. Il Pirellone è circondato da un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine. Due blindati e una quarantina di poliziotti in assetto anti sommossa proteggono la trattativa gialloverde.

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