Mattarella cita Einaudi, si servì in pieno delle sue prerogative. Salvini gli risponde, esaltò le autonomie locali

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«Cercando sempre leale sintonia con il governo e il Parlamento, Luigi Einaudi si servì in pieno delle prerogative attribuite al suo ufficio ogni volta che lo ritenne necessario». È un passaggio dell’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Dogliani nel 70° anniversario del suo insediamento al Quirinale. «Fu il caso illuminante del potere di nomina del presidente del Consiglio dei ministri, dopo le elezioni del 1953 per la quale non ritenne di avvalersi delle indicazioni espresse dal principale gruppo parlamentare, quello della Dc», aggiunge. Un messaggio rivolto a Lega e Cinque Stelle che in queste ore stanno cercando di trovare un’intesa per la formazione del governo.

E Salvini subito replica: «Noi contiamo di portare a Mattarella una idea positiva di Italia poi lo ascolteremo con tutto il rispetto che merita il presidente della Repubblica. Ho visto – ha quindi risposto il segretario della Lega a chi gli chiedeva un commento – che oggi ha giustamente citato un grandissimo Einaudi. E io mi sono riletto quello che Einaudi scrisse nel 1944 su un Paese fondato sulle autonomie e le comunità locali e dove il prefetto ripugna alla democrazia. Quindi Einaudi è un grande, e leggerlo tutto fa bene…».

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