Elezioni Friuli Venezia Giulia: niente exit poll o proiezioni. I numeri veri in giornata. Le previsioni della vigilia vedevano in testa Fedriga (Lega)

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Le elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia sono un test che, alla luce dello stallo nazionale per la formazione del governo, viene atteso sia come una specie di verifica interna nei rapporti di forza del centrodestra, sia come un’indicazione dei voti riscossi da grillini e Pd.
Gli esiti del voto si sapranno solo in giornata: niente exit poll né proiezioni, le urne vengono aperte alle ore 8.00. I sondaggi di tutte le forze politiche alla vigilia davano Fedriga intorno al 40%, e i suoi contendenti di centrosinistra e del Movimento 5 stelle a lottare per arrivare secondi, per potersi sedere sugli scranni del consiglio regionale. Il dato definitivo dell”affluenza ai seggi però è basso, il 49,63%, inferiore a quello del 50,48% fatto registrare cinque anni fa, quando vinse Debora Serracchiani con uno scarto minimo, poco meno di 2.000 voti, sull’uscente Renzo Tondo.
A chiedere di accorrere alle urne, e a esporsi in prima persona era stato Matteo Salvini, calato più volte nelle ultime due settimane in Fvg, sponsor di Fedriga ma soprattutto della Lega in chiave di supremazia della coalizione.
L’appello pare sia caduto nel vuoto, ma non si azzardano a questo punto a fare previsioni il Pd e Sergio Bolzonello,
vicepresidente uscente e candidato del centrosinistra, accreditato qualche settimana fa del 25-27%, e nemmeno il candidato M5s Alessandro Fraleoni Morgera, ricercatore universitario con un passato politico di destra, dato al 22-25%.
Anche cinque anni fa Serracchiani era data in ritardo su Tondo, e in quell’occasione, invece, la candidata del centrosinistra prevalse. Da piazza Oberdan, sede del Consiglio, in giornata arriveranno i numeri veri.

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