Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni al Quirinale ha affermato, riconoscendone l’esito negativo: «Nessun partito e nessuno schieramento dispone da solo dei voti necessari per formare un governo e sostenerlo ed è indispensabile quindi, secondo le regole della nostra democrazia che vi siano intese tra più parti per formare una coalizione che possa avere una maggioranza in Parlamento».
Tuto rinviato alla prossima settimana. E l’ipotesi di tornare a votare, magari a ottobre, è tutt’altro che remota. Ancora Mattarella: «Nelle consultazioni in questi due giorni questa condizione non emersa. Farò trascorrere qualche giorno di riflessione, anche sulla base della esigenza di maggior tempo che mi è stata prospettata da molte parti politiche. Sarà utile anche a me per analizzare e riflettere su ogni aspetto delle considerazioni fatte dai partiti e sarà utile a loro per valutare responsabilmente la situazione, le convergenze programmatiche, le possibili soluzioni per dare vita a un governo. Farò trascorrere qualche giorno di riflessione, anche sulla base della esigenza di maggior tempo che mi è stata prospettata da molte parti politiche. Sarà utile anche a me per analizzare e riflettere su ogni aspetto delle considerazioni fatte dai partiti e sarà utile a loro per valutare responsabilmente la situazione, le convergenze programmatiche, le possibili soluzioni per dare vita a un governo».
Quindi arrivederci a tutti alla prossima settimana, sperando che la pausa del week end porti consiglio. Altrimenti prepariamoci, per colpa di chi vuole per forza qualcosa che non può avere (leggi Di Maio che punta i piedi per fare il premier pur senza avere i numeri in Parlamento), a tornare alle urne. Con un Paese immobile e bloccato dalle panie dell’incertezza politica.
Paolo Padoin
