La Madia dimissionaria ricorda la scadenza (30 giugno) per le pagelle dei dipendenti

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Anche se scaduta insieme al Governo la Madia continua a lanciare ultimatum, avvertimenti, circolari in articulo mortis, pur di salvare anche i lati più fallimentari della sua riforma.

Il ministero della Pubblica amministrazione suona quindi un campanello di allarme per spingere le amministrazioni a mettere subito a punto le pagelle dei dipendenti pubblici. L’ufficio per la valutazione delle performance ha così spedito una nota circolare per ricordare la scadenza del 30 giugno, data entro cui deve essere pronta la «relazione annuale» che riporterà i voti e da cui, quindi, conseguiranno i premi di produttività.

Visto il nuovo iter, tracciato, dalla riforma Madia non c’è da indugiare. Il documento deve, infatti, passare per il vertice e per l’Oiv, l’organismo di valutazione. La circolare sottolinea come la nuova roadmap preveda anche il caricamento online delle pagelle. «Entro il 30 giugno di ciascun anno, le amministrazioni redigono e pubblicano sul proprio sito istituzionale la Relazione annuale sulle performance, approvata dall’organo di indirizzo politico-amministrativo e validata dall’Oiv». Sono quindi, precisa il testo, da «intendersi superate le disposizioni» che derivavano dalla legge Brunetta e che vedevano in campo la Civit, la commissione i cui compiti oggi sono per la parte anticorruzione affidati all’Anac e per quanto invece riguarda la valutazione di competenza del dipartimento della Funzione Pubblica. «Conseguentemente – continua la nota del ministero – la predisposizione della relazione da parte delle amministrazioni deve essere avviata in tempo utile per consentire» tutti i passaggi.

Ma che cos’è la relazione sulle performance? È un documento che fa il punto sull’anno precedente, quindi in questo caso il 2017, evidenziando, come stabilisce la legge, «i risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto agli obiettivi programmati e alle risorse, con rilevazione degli eventuali scostamenti».

Le relazioni che usciranno fuori quest’estate però non sono ancora tarate sui nuovi obiettivi della Repubblica, previsti sempre dal nuovo testo unico del pubblico impiego. Manca, infatti, il decreto. Da subito però cambia l’iter per la stesura delle relazioni, con un ruolo rafforzato degli organismi indipendenti di valutazione, gli Oiv. A loro spetta la validazione dei voti e devono anche vigilare sulla loro effettiva pubblicazione via web. Per far ciò devono innanzitutto assicurarsi della «correttezza dei processi di misurazione e valutazione». A questo scopo possono anche prestare orecchio alla voce dei cittadini.

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