Fisco: ecco come lo Stato usa le nostre tasse. Nuovo «cassetto» fiscale informativo dell’Agenzia delle Entrate

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«Gentile Sandro Bennucci…ecco come lo Stato utilizza le tue tasse». Per metà aprile, in concomitanza con la stagione delle dichiarazioni, è previsto l’arrivo di una pagina informativa personalizzata nel «cassetto» dell’Agenzia delle Entrate con la quale circa 30 milioni di contribuenti potranno conoscere come sono state utilizzate le proprie imposte versate nell’anno precedente. Ci saranno una tabella ed un grafico che riporta le principali voci, dall’istruzione al debito pubblico. Anche così i cittadini non saranno solo contribuenti, spiega il direttore delle Entrate Ruffini. La mia prima reazione sarebbe positiva. Bene: sono curioso di sapere dove mettete tutto quello che prelevate dai miei redditi, fissi e solari da quasi mezzo secolo. Poi mi vengono due dubbi: chi mi può garantire che dietro spiegazioni apparentemente plausibili non si nascondano sprechi mascherati? Ovviamente nessuno. E ancora: come mai tutti coloro che non pagano quanto me (e ce ne devono essere parecchi considerato che più del 43% degli italiani dichiara redditi inferiori ai 15 mila euro lordi) fruiscono degli stessi (scarsi) servizi pubblici che mi dovrebbero essere garantiti? Potrei aggiungere molte altre domande riguardanti l’iniquità italiana e anche la sbagliatissima commistione fra previdenza e assistenza che fa sprofondare i conti dell’Inps e degli altri istituti di previdenza. Le due cose sono diversissime: la previdenza è per chi ha pagato contributi, magari pesantissimi, per una quarantina d’anni durante l’attività lavorativa. L’assistenza riguarda chi non ha lavorato o non ha versato contributi, intascando tutto e chiedendo aiuto nella vecchiaia. Lo Stato faccia chiarezza e non vada a penalizzare sempre gli stessi, ossia coloro che hanno portato avanti il Paese negli ultimi decenni e che ora rischiano di essere nuovamente tartassati anche con ingiustissimi contributi di solidarietà. Volendo si può vedere chi, nell’imprenditoria, ha accumulato denaro e beni evadendo tasse e contributi.

CASSETTO – Ma vediamo come funziona questo cassetto. I cittadini che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nel 2017 – annuncia l’Agenzia delle Entrate – potranno conoscere come sono state distribuite le imposte relative al 2016, accedendo al proprio cassetto fiscale o nella dichiarazione precompilata, in pratica attraverso l’accesso telematico alle proprie pagine fiscali che già molti cittadini hanno. «Nella speranza di fare cosa gradita, – si legge nella breve introduzione alla pagina – Agenzia delle entrate desidera fornirti alcune informazioni con l’obiettivo di essere ancora meglio al servizio tuo e dell’intera comunità.
(…) Contribuire alla propria comunità è essenziale, – conclude – ma riteniamo lo sia anche avere la consapevolezza, per rispetto del cittadino prima ancora che del contribuente, di come vengano utilizzate le risorse fiscali. E’ proprio questa la filosofia che ispirare il progetto che – ricorda l’Agenzia – rientra nel percorso tracciato dal direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, per “migliorare il senso di partecipazione dei cittadini troppo spesso considerati soltanto contribuenti».

DESTINAZIONE – I soggetti potenzialmente interessati sono circa 30 milioni. Ci sono i circa 20 milioni di italiani che compilato il modello 730 direttamente o tramite intermediari e altri 10 milioni che invece dichiarano attraverso il modello Redditi. In pratica sarà possibile scoprire come le proprio imposte versate – dall’Irpef alle varie addizionali, dalla cedolare sugli affitti al contributo di solidarietà – vengono ”spacchettate” nelle diverse voci del bilancio della pubblica amministrazione: sanità pubblica, previdenza, istruzione, sicurezza, ordine pubblico, trasporti, cultura, protezione del territorio, ma anche la quota parte del debito pubblico o come si contribuisce al bilancio dell’Unione europea, oltre ai servizi generali delle pubbliche amministrazioni. Ecco allora che un Sandro Bennucci qualsiasi che ha versato l’ imposta saprà sui redditi del 2016, saprà quanti euro sono stati destinati alla voce previdenza e assistenza, quanti sono andati alla sanità, all’istruzione, a difesa, ordine pubblico e sicurezza, ai servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione e così via.

SPESE – Tutte le principali voci di spesa dello Stato sono, quindi, riassunte in una tabella e in un grafico a torta attraverso i quali il contribuente potrà verificare concretamente il percorso compiuto dalle imposte in base alla propria dichiarazione dei redditi 2017. L’accesso a questa nuova pagina segue lo schema che il fisco utilizza già per la dichiarazione precompilata. Servirà la password a tutela della riservatezza. Si potranno usare per questo sia lo Spid, il sistema pubblico di identità digitale che consente di utilizzare le stesse credenziali per tutti i servizi on line delle amministrazioni pubbliche oppure, in alternativa, le password e il pin dei servizi dell’Agenzia delle Entrate, della carta nazionale dei servizi, dell’Inps o del portale NoiPa (quelle dei dipendenti pubblici). Ma si potrà anche chiedere di saperlo tramite un intermediario: un Caf o un professionista abilitato. Come dire, sono tante le strade possibili per questa nuova consapevolezza fiscale. E allora? Ottimo. Se le tasse le pagassero tutti in misura del reddito. Invece anche questa iniziativa si rivela un giochino capace di far imbestialire i soliti noti, come il sottoscritto. Rispolvero un vecchio slogan che il nuovo governo, chiunque sia il premier, dovrebbe incorniciare nello studio di Palazzo Chigi: pagare meno e pagare tutti. Poi si va a vedere come lo Stato usa le tasse.

Sandro Bennucci

 

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