Trasporti: blocco dei tir per la neve, le associazioni minacciano class action contro prefetti e società autostradali

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Il blocco dei tir superiori a 7,5 tonnellate disposto da alcuni prefetti, fra i quali quelli di Firenze e di Bologna, per l’emergenza neve ha causato le proteste delle associazioni di categoria, che si sono viste nell’impossibilità di lavorare, a loro avviso con una giustificazione immotivata. Dal sito uominietrasporti.it uno stralcio di un articolo che riporta alcune notizie e alcuni giudizi delle associazioni interessate, che preannunciano addirittuta una class action contro i prefetti.

«Mentre il maltempo continua a imperversare, soprattutto al Nord e al Centro, anche se la situazione dovrebbe risolversi entro un paio di giorni, non si placano le polemiche per la gestione dell’emergenza maltempo. Tutte le associazioni dell’autotrasporto sono inferocite nei confronti di Prefetture e Autostrade, sia per i blocchi dei Tir, giudicati eccessivi o inopportuni, sia per la lentezza di reazione nei confronti di condizioni meteorologiche avverse da tempo previste.

Si critica soprattutto la poco efficiente gestione delle Società Autostrade che, in vista di anche minime precipitazioni nevose, anziché provvedere a una rapida messa in sicurezza dell’arteria con mezzi spargisale, preferisce bloccare i veicoli pesanti, provocando così la paralisi del trasporto merci.

“I provvedimenti dei Prefetti e la confusione nel far rispettare le ordinanze da parte delle Forze dell’Ordine – afferma Massimo Bagnoli, presidente di Fiap (Federazione italiana autotrasportatori professionali) – costituiscono oggetto di scherno da parte dei nostri colleghi in tutta Europa. Un collega olandese mi ha chiesto per tre volte se era vero che non si poteva circolare a causa neve o se era uno scherzo. Ho avuto vergogna a rispondergli su quanta neve c’era e, soprattutto, non gli ho detto quali sono i criteri che portano alla sospensione della circolazione dei mezzi pesanti. I Prefetti, oltre all’incalcolabile danno economico procurato alle imprese, hanno creato un danno d’immagine al Paese altrettanto grave e che non penso ci meritiamo – prosegue Bagnoli – Non permettere l’ingresso a furgoni di 35 quintali di peso complessivo non ha motivazioni (…). Ho ricevuto decine di messaggi contenenti insulti e invettive verso le associazioni da parte di autotrasportatori imbufaliti, con mille ragioni. Adesso – conclude il presidente – si dovrebbe creare una class action che richieda i danni ai Prefetti e alle società di gestione autostradale. Bisogna prendere questi fermi forzati come prove generali per un bel fermo dell’autotrasporto che serva a ridare dignità al settore e che ci tolga da questa assurda sudditanza”.»

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