Autolinee-Mobit, continua la guerra degli autobus

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bus_ispezioniE’ sempre guerra per il trasporto pubblico locale in Toscana: in attesa del pronunciamento dell’Autorità nazionale anticorruzione, e di quello del Tar della Toscana, Autolinee Toscane (gruppo Ratp) e Mobit continuano a scontrarsi sul nodo dei sopralluoghi nelle aziende.

I primi quattro appuntamenti si sono svolti ieri, ai pullman di Busitalia e al deposito Ataf di Firenze, al deposito bus di Ctt Nord di Livorno, e a quello di Ala a Pian di Scò. Secondo quanto riferito da Autolinee Toscane, la società che in attesa dei ricorsi si è aggiudicata la gara regionale, le ispezioni si sono svolte regolarmente a Livorno e Pian di Scò, ma non a Firenze, dove il rappresentante di Busitalia ha fatto riferimento al ricorso pendente al Tar, e i rappresentanti di Ataf non si sarebbero presentati all’incontro.

Un atteggiamento «incomprensibile» per Jean Luc Laugaa, amministratore delegato di Autolinee Toscane, secondo cui «si finisce per sbarrare il percorso che precede il passaggio della gestione del servizio dagli attuali gestori ad At. Abbiamo vinto la gara, ma incontriamo continui ostacoli nelle attività preventive all’avvio del servizio. Insomma, tra attese e rinvii si prolungano i tempi, con effetti negativi per tutti».

Mobit, dal canto suo, non arretra di un millimetro. «Le aziende di Mobit – afferma il presidente Andrea Zavanella – garantiranno la possibilità al personale della Regione e di Autolinee Toscane di eseguire i sopralluoghi per verificare tutto, e solo, ciò che è previsto nel bando di gara con tempi e modalità che siamo disponibili a discutere solo dopo il pronunciamento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e del Tar. Passaggi questi che possono rendere inutili tali attività o al più ritardarle di poche settimane».

Nel mirino del consorzio che riunisce gli attuali gestori finisce la Regione, accusata di avere un comportamento «strano» nella vicenda, avendo diramato una nota alle aziende per consentire l’accesso di Autolinee Toscane che viene considerata «illegittima» e «illogica»: questo perché «la richiesta di accesso agli atti recapitata da Regione Toscana – afferma Mobit – oltre a non rispettare il cosiddetto periodo di ‘stand still’, ovvero i 35 giorni successivi all’aggiudicazione, va ben oltre quanto previsto dal bando di gara e concerne anche atti, documenti e contratti che niente e hanno a che fare con l’eventuale passaggio dei beni ad Autolinee Toscane. Le modalità di richiesta di accesso non seguono nemmeno quanto previsto esplicitamente dalla Regione stessa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA – Toscana24

 

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