Riscoprire Pietro Bastogi: è l’obiettivo della monografia di Luciano Iacoponi “Pietro Bastogi e l’Ottocento italiano, fiorentino e livornese” sul banchiere, imprenditore e uomo politico, realizzata grazie a Fondazione Cr Firenze, Accademia dei Georgofili e Banco di Lucca e del Tirreno. Il volume sull’uomo, nato a Livorno nel 1808 e morto a Firenze nel 1899, si sofferma sulla formazione politica e sull’ascesa nelle file dei moderati fino alla collaborazione, come ministro delle Finanze, con Cavour e Ricasoli.
Il libro sarà presentato oggi, alle 17, all’Accademia dei Georgofili: interverranno il presidente dell’Accademia Giampiero Maracchi, il presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli, il presidente della Banca Cr Firenze Giuseppe Morbidelli, il presidente del Banco di Lucca e del Tirreno Mario Miccoli, il docente del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Firenze Sandro Rogari e il presidente della Fondazione Cr Firenze Umberto Tombari.
«La vita e militanza di Bastogi – sottolinea Tombari – erano racchiuse nel lungo periodo compreso fra Risorgimento, unità nazionale e costruzione dello Stato unificato. Finanziere e imprenditore già moderno, il libro di Iacoponi getta luce sulla figura e sull’opera di una personalità di primo piano nella storia regionale e nazionale dell’Ottocento, relegata in un ingiustificato oblio rispetto ad altre del suo tempo di minore o pari rilievo».
«Il volume è un tentativo di dare un giusto valore ad una figura di primo piano del nostro liberalismo risorgimentale – dice Maracchi -. Bastogi seppe dare impulso all’economia non solo toscana, ma nazionale, tanto da essere nominato accademico ordinario dei Georgofili nel 1871».
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