Nel 2015, le cooperative in Toscana hanno registrato una crescita del valore della produzione di un miliardo, passando da 11,2 a 12,2 miliardi. I dati sono stati presentati questa mattina in occasione dell’assemblea regionale di Confcooperative Toscana dove è emerso anche il calo del numero delle cooperative, scese del 3,4% nel corso del 2015.
Nonostante il numero delle coop sia in calo, il dato del fatturato indica comunque un settore in crescita: il contributo della cooperazione al pil toscano è pari al 6% del prodotto interno lordo (quasi l’11% se si considera il contributo al pil dei redditi distribuiti dalle cooperative ai soci e ai dipendenti), 90 mila occupati (di cui il 58% donne), un capitale sociale pari a 600 milioni di euro, un patrimonio aggregato delle cooperative non bancarie di 5 miliardi di euro.
L’assemblea di questa mattina ha anche confermato alla presidenza dell’associazione Claudia Fiaschi che ha chiesto alla Regione «di utilizzare gli strumenti previsti dalla stessa legislazione regionale per la promozione e il monitoraggio della cooperazione come previsto dall’articolo 45 della Costituzione» in un contesto dove «le politiche di regolazione del mercato e degli appalti hanno facilitato l’ingresso di operatori economici ‘tradizionali’ anche per la gestioni dei cosiddetti ‘beni comuni’ (acqua, welfare, trasporti) con effetti di spiazzamento delle imprese a ‘capitale toscano. La Regione – aggiunge – deve adottare politiche in grado di sostenere il modello di patrimonializzazione e di accesso al credito delle cooperative, per evitare il rischio di vedere compromesso non solo il lavoro di chi da sempre mette al centro della propria attività l’individuo e le sue necessità, ma gli stessi servizi essenziali per la comunità».
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