Contratto statali: per i furbetti del week end sospensione e licenziamento. Sanzioni per assenze di massa

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Nella bozza del nuovo contratto degli Statali ci sono novità importanti. I furbetti del week end rischiano dalla sospensione al licenziamento. Si rimane fuori dall’ufficio e senza stipendio, da 11 giorni a 6 mesi, fino a 2 assenze ingiustificate dal servizio in continuità con le giornate festive e di riposo settimanale. La stessa sanzione scatta per ingiustificate assenze collettive nei periodi in cui è necessario dare continuità al servizio. Nei casi di recidiva si passa al licenziamento con preavviso. Tutto questo significa che il nuovo contratto per le funzioni centrali della Pubblica Amministrazione dà quindi seguito a quanto già previsto, nei principi, dalla riforma Madia. Le ipotesi contenute nella bozza, che sarà al centro delle trattative tra Aran e sindacati nel tavolo fissato per martedì, danno precisi riferimenti, graduando le sanzioni in relazione alla gravità dei fatti, nel segno di una lotta all’assenteismo che ha due bersagli principali: coloro che mancano dal lavoro il venerdì e il lunedì, quindi a ridosso del fine settimana, o subito prima o immediatamente dopo Capodanno, 25 Aprile, Primo maggio, Ferragosto, Ognissanti, Immacolata e tutte le altre festività, come quelle natalizie e pasquali. L’altra cattiva condotta sta nella assenze di massa che si verificano in date sensibili, come quando scattano le iscrizioni alle scuole o è tempo di 730 all’Agenzia delle Entrate.

La bozza del contratto nazionale di lavoro per le cosiddette funzioni centrali della P.a, ovvero gli statali in senso stretto (ministeriali, dipendenti delle agenzie fiscali e del parastato) disciplina le singole fattispecie, traducendo le previsioni normative, richiamate anche nell’atto di indirizzo firmato dalla ministra della P.a, Marianna Madia. Ecco che nel caso di una singola assenza ingiustificata o di arbitrario abbandono del servizio, si va incontro a una sospensione dal lavoro e della retribuzione light, fino a un massimo di dieci giorni. La sanzione diventa più forte, si resta a casa e senza stipendio fino a sei mesi, se si mira a weekend lunghi e ponti non autorizzati: una o due assenze senza giustificazione in continuità con le giornate festive e di riposo settimanale. E così funziona anche per le fughe collettive, di cui l’esempio più eclatante è la notte di San Silvestro dei vigili urbani della Capitale (a cavallo tra il 2014 e il 2015). La bozza del contratto parla, infatti, di ingiustificate assenze collettive nei periodi, individuati dall’amministrazione, in cui è necessario assicurare continuità nell’erogazione dei servizi all’utenza. Sarà quindi stesa, da ciascuna P.a, una lista delle giornate da bollino rosso in cui le assenze di massa manderebbero in tilt la macchina pubblica. Nelle situazioni in cui il comportamento si ripeta: dopo la terza assenza ingiustificata a ridosso del weekend o la seconda assenza di massa, si passa direttamente alla sanzione più grave, quella del licenziamento.

Ernesto Giusti

 

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