Il porto di Livorno investe sulla formazione e mira a creare uno standard minimo formativo a livello europeo. E’ questo l’obiettivo del progetto VetPort, una sorta di Erasmus dei dipendenti dei porti europei che ha portato 34 persone da Livorno e Piombino a lavorare per tre anni nei porti di Spagna, Olanda e Irlanda.
Il seminario di chiusura del progetto – costato circa 450mila euro – è si è svolto a Livorno alla Fortezza Vecchia. Tra i presenti il presidente dell’Authority, Stefano Corsini che commenta: «Il Sistema dell’Alto Tirreno vanta una tradizione di lungo corso nel campo della formazione siamo felici di aver portato a termine questo progetto europeo, di cui siamo stati promotori e siamo convinti che per parlare di futuro oggi occorra investire sempre di più sul capitale umano».
In totale sono stati 79 i lavoratori (32 manager di terminal, 29 planner che seguono le attività di piazzale e 18 autisti) di Cork (Irlanda), Livorno, Piombino, Venezia, Rotterdam e Valencia che hanno lavorato all’estero per 36 mesi.
«Vetport – aggiunge la dirigente di Provincia di Livorno sviluppo, Maria Grazia Lotti – proietta il sistema portuale dell’Alto Tirreno verso una dimensione europea, stabilendo standard minimi formativi comuni riconoscibili a livello comunitario che consentano ad un lavoratore portuale locale di spendersi anche fuori dai confini nazionali».